Cronaca / Lecco città
Venerdì 28 Agosto 2020
Lecco. Dalla sanatoria per le badanti
Irpef per trecento milioni di euro
Sono 177mila le domande presentate in tutt’ItaliaA Lecco provengono perlopiù dall’Est Europa e dal Perù
Dalla regolarizzazione dei lavoratori domestici nel 2020 arriveranno nelle casse statali oltre 300 milioni di euro. Sono 177mila le domande presentate in tutt’Italia da colf e badanti al termine del periodo indicato per la nuova regolarizzazione (dal 1° giugno al 15 agosto), di cui quasi un quarto in Lombardia (23,6%), seguita da Campania (15,9%) e Lazio (10,8%), tre regioni che insieme assorbono la metà delle regolarizzazioni nazionali.
La sola gestione amministrativa della regolarizzazione, sottolinea il rapporto dell’Osservatorio Domina sul lavoro domestico, ha portato un gettito per lo Stato di 30,3 milioni di euro, saldo tra i contributi forfettari per la regolarizzazione (105,5 milioni di euro complessivi) e i costi amministrativi (75,2 milioni di euro). La “sanatoria” ha permesso un’entrata aggiuntiva di 0,3 miliardi tra Irpef e contributi, che si vanno ad aggiungere agli importi fiscali dei lavoratori domestici regolari (1,5 miliardi). Tuttavia, nel settore rimangono ancora oltre un milione di lavoratori domestici ancora in nero, e non si tratta solo di stranieri. «Se questi lavoratori - si legge nell’indagine - avessero un regolare contratto di lavoro, lo Stato riceverebbe ulteriori 1,8 miliardi, portando le entrate fiscali a 3,6 miliardi».
Lo studio evidenzia che «l’alto tasso di irregolarità del settore domestico dipende da diversi fattori socio-culturali, nonché da una diffusa condizione di necessità data dalla mancanza del permesso di soggiorno del lavoratore».
Gran parte della categoria di lavoratori domestici è data da badanti, che a Lecco provengono perlopiù dall’Est Europa e dal Perù, ma non mancano diverse italiane.
Le iscritte alla Filcams Cgil sono circa 300, ma le stime, ci dice la segretaria generale per la provincia di Lecco, Barbara Cortinovis, riferiscono da tempo una realtà estremamente diffusa, che si è mostrata di più durante la prima emergenza Covid: «È stato impressionante - afferma la Cortinovis - l’assalto ai nostri uffici delle badanti che hanno chiesto assistenza per ottenere il bonus da 600 euro. È un mondo che conosciamo bene, anche se molte di loro non sono iscritte ai sindacati e tuttavia si rivolgono a noi nel momento in cui vivono situazioni critiche nel rapporto di lavoro. Purtroppo arrivano da noi quando certe situazioni sono estremamente deteriorate, la paura di perdere il lavoro solitamente le ferma».
Cortinovis conferma l’alto tasso di irregolarità, con contratti di lavoro che seppure ci siano non vengono rispettati in toto per quella che comunque è già una categoria di lavoratrici con tutele bassissime. All’ordine del giorno troviamo il maggior numero di ore lavorate rispetto a quelle stabilite, senza garanzie di turni di riposo e pause previste. «Siamo di fronte - aggiunge la Cortinovis - a una platea di lavoratrici regolarizzate ma con un contratto che non viene rispettato in toto. E che hanno un vero terrore nel denunciare le irregolarità, perchè non hanno grandi tutele e sanno di poter essere facilmente licenziate. Anche per noi diventa difficile tutelarle perché non abbiamo grandi strumenti a disposizione, come accade per la malattia, con situazioni estremamente pesanti vissute durante il Covid nel lavoro all’interno delle famiglie nell’assistenza di anziani spesso in condizioni psico-fisiche estremamente difficili».
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