Cronaca / Lecco città
Lunedì 24 Febbraio 2020
Lecco. «Dalla parte della legalità»
Commercialisti insieme
L’assemblea annuale della categoria ha messo al centro il continuo balletto di norme e leggi
La legalità, ma anche l’abusivismo che danneggia la categoria, gli effetti dell’instabilità di Governo sulle leggi fiscali, la necessità di essere più ascoltati dai politici prima di disegnare nuove leggi, la necessità di norme che agevolino ceto medio e piccole imprese sono stati i principali temi emersi in questi giorni nel corso degli Stati Generali dei commercialisti.
Ad aprire l’incontro annuale promosso dal Consiglio Nazionale della categoria a cui hanno partecipato in 1500 da 131 Ordini territoriali è stato Massimo Miani, presidente nazionale dei commercialisti.
Con l’assemblea 2020 «si è voluto rimarcare il compito a cui sono chiamati i professionisti della nostra categoria nella promozione di una cultura della legalità fiscale e nel contrasto ai circuiti illegali, dal fenomeno dell’evasione e delle frodi all’ingerenza mafiosa nell’economia», afferma Antonio Rocca, che da presidente dell’Ordine provinciale ha guidato la delegazione lecchese.
«Sul tema legalità – spiega Rocca – è stata sottolineata la necessità di un nostro impegno collettivo per far comprendere, in buona sostanza, che i commercialisti non sono coloro che aiutano ad evadere le tasse bensì sono ausiliari dello Stato che aiutano a pagare in modo giusto. Oltre a ciò – aggiunge – c’è un problema per cui nell’opinione pubblica a fronte di certe situazioni di illecito in cui nei titoli di stampa appaiono coinvolti commercialisti si forma un’idea distorta della categoria, perché se si va a verificare vediamo che pressoché sempre tali illeciti riguardano persone non iscritte all’Ordine professionale».
Rocca ricorda che gli iscritti hanno obblighi di disciplina, formazione e assicurazione, tutti aspetti a garanzia e tutela dei clienti. «In realtà – aggiunge Rocca – nel settore c’è un grosso problema di abusivismo, diffusissimo anche a Lecco, una questione su cui la legge pone purtroppo poche tutele visto che basta affermare che si fa elaborazione dati per rendere impossibile verificare se in realtà poi ciò porti all’erogazione di consulenze. E si tratta di persone che non fanno aggiornamento, formazione e che soprattutto che non sono assicurate, con quel che ne deriva a tutela dei clienti»
Sull’instabilità dei Governi il rischio è quello di dar luogo a nuove normative su procedure e tasse «che non durano nemmeno l’arco di 5 anni, per cui si riparte da zero con un nuovo Governo in un processo che accumula interventi parziali e spesso contraddittori». E ai politici presenti all’assemblea è stata rivolta la precisa richiesta dei commercialisti di essere ascoltati fin dai primi livelli di consultazione su nuovi disegni di legge, «perché la categoria – afferma Rocca – è in grado di informare, per il bene dei contribuenti, in modo preventivo su criticità che potrebbero emergere in futuro».
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