Lecco: dalla Leuci alla Logaglio.
La città che cambia, fra difficoltà e burocrazia

Bisognerà aspettare ancora un po’ per vedere l’ex sede della Leuci riqualificata. «Sull’ex Leuci – conferma il sindaco Mauro Gattinoni - sono già stati fatti diversi incontri con i proprietari e i tecnici. Si tratta di un progetto che è fortemente evoluto: sono sopraggiunti i vincoli storici imposti dalla Soprintendenza, vincoli di cui i progettisti devono ora tenere conto nella revisione del progetto».

La lentezza dei procedimenti burocratici e tecnici spesso si scontra con i desideri e le aspettative dei cittadini che vorrebbero veder rinascere un’area situata nel pieno centro di Lecco. Quello sull’ex Leuci, peraltro, non è l’unico progetto di rigenerazione urbana rallentato dalla Soprintendenza. Anche per quanto riguarda l’albergo in zona Caviate/Tamoil, infatti, l’autorità paesaggistica avrebbe richiesto al privato alcune varianti progettuali. È almeno dal 2016 che si discute della realizzazione, nell’area antistante la stazione di servizio, di un grande albergo con annesso centro benessere. Per i residenti nell’area delle Caviate e della Malpensata, questo intervento è diventato ancora più importante da quando sono partiti i lavori di riqualificazione del lungolago.

Come ribadito più volte da Palazzo Bovara, infatti, gli accordi già raggiunti con il privato prevedono la realizzazione di più di cento posti auto pubblici, i quali dovrebbero compensare gli ottanta stalli che verranno progressivamente meno con l’avanzare del cantiere del nuovo waterfront. Negli ultimi mesi, ogni volta che un esponente dall’amministrazione comunale ha evidenziato questa ipotesi, la risposta dei residenti è stata: quando saranno realizzati i nuovi posti auto? L’obbiettivo di Palazzo Bovara è portare i progetti per la riqualificazione dell’ex Leuci e per l’albergo in zona Caviate/Tamoil all’attenzione della commissione consiliare competente entro la fine del 2024. Dopodiché, gli interventi dovranno ottenere l’approvazione del consiglio comunale, sarà necessario redigere i progetti esecutivi, farli approvare dagli enti competenti e dare il via ai lavori. Un iter lungo e complesso che riguarderà altre tre soluzioni: l’ex Vellutificio Redaelli a Rancio, dove saranno realizzati alcuni appartamenti, una trentina di posti auto pubblici e uno spazio multifunzionale per il medico di base; l’ex Eusider, dove sarebbe previsto un intervento misto residenziale e terziario; la palazzina in piazza Diaz, che sarà abbattuta per lasciare posto ad un albergo da 75 camere con parcheggio interrato e terrazzo sul tetto.

Accanto a questi cinque interventi di rigenerazione urbana ancora sulla carta, ce ne sono altri quattro già partiti. Nell’ex sede della Ferramenta Venerota, all’angolo tra via Tubi e via Cantarelli, è in corso la realizzazione di una palazzina di circa 1400 metri quadri di superfice. Saranno invece due i palazzi che nasceranno nell’area ex Logaglio ad Acquate, per un totale di 50 appartamenti, a cui si affiancherà un parcheggio pubblico da 62 posti auto e una palestra per la scuola elementare Battisti.

Inoltre, in via Corti a Pescarenico è in corso il restauro, sempre a fini residenziali, di un vecchio edificio del Settecento. C’è poi la riqualificazione dell’area ex Odobez in via Gorizia, in partenza entro fine anno anche se il progetto deve ancora essere approvato dal consiglio comunale. Nel dettaglio, in via Gorizia saranno realizzate tre nuove palazzine residenziali, un parcheggio ad uso pubblico, un’area verde fruibile dai cittadini e un percorso pedonale lungo il fiume Gerenzone.

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