Cronaca / Lecco città
Lunedì 13 Marzo 2017
Lecco. Dal lavoro
conferme sulla ripresa
Tasso di disoccupazione in calo (siamo al 5,85%), mentre cresce l’indice di occupazione (68,28%). L’analisi della Uil: «È una situazione che ispira fiducia ma bisogna continuare con le politiche espansive»
Nei numeri del lavoro lecchese si legge la ripresa dell’economia. Un passo alla volta, con ritmo via via più regolare, i dati della produzione, dei fatturati, dell’utilizzo degli impianti migliorano. E, come conseguenza, le imprese assumono, in prevalenza con contratti non stabili (cioè dalle agenzie di somministrazione di lavoro), ma assumono.
I risultati si leggono nei numeri dell’Istat relativi al mercato del lavoro lecchese nel 2016. Dati che sono stati elaborati dalla Uil del Lario (che riunisce le organizzazioni di Lecco e Como). Cominciano dal tasso di disoccupazione: siamo al 5,85%, con un miglioramento in un anno dello 0,33%. In cifre assolute, vuol dire che a Lecco i disoccupati sono 9318, erano 372 in più l’anno prima.
Mentre il tasso di occupazione è del 68,28%. È questo il dato forse più significativo, perché 68,28% vuol dire fare meglio del 2008 (l’ultimo anno prima della grande gelata). Significa che l’economia lecchese gira meglio del periodo ante-crisi? No, quasi tutti gli indicatori sono più bassi rispetto a quelli precedenti la crisi. E il tasso di disoccupazione è più elevato di quasi due punti percentuali.
Il miglioramento dell’indice di occupazione dice che c’è più gente che lavora tra chi è in età e in condizione per farlo. È un incremento dovuto alla maggior partecipazione femminile al lavoro. Nel 2016, rispetto all’anno prima, le donne al lavoro sono aumentate di 2787 unità. È probabile che, fino a qualche anno fa, molte donne lavorassero in casa e comunque non in attività che compaiono nelle statistiche del mercato del lavoro.
Questi sono i numeri che Salvatore Monteduro, segretario generale della Uil, così commenta: «Quella rappresentata dai dati Istat è una situazione che ispira fiducia e che, per il secondo anno, vede in miglioramento i dati occupazionali. Sono numeri che però - ammonisce il numero uno della Uil .- non devono illudere e far abbassare la guardia. Abbiamo ancora bisogno di politiche economiche espansive che sostengano la domanda interna, il gap da recuperare rispetto alla situazione occupazionale pre crisi è ancora elevato».
Ancora una lettura dei numeri. È di Enrico Azzaro, segretario della Uilm (i metalmeccanici) di Lecco: «A parte il clamoroso e inaspettato caso della Finder Pompe, negli ultimi sei mesi nel Lecchese non sono state aperte vertenze di lavoro. Anche il ricorso alla cassa integrazione ordinaria è in calo. Per contro, c’è più di qualche impresa che ha ricominciato ad assumere, non solo figure tecniche (attrezzisti, manutentori, fresatori), ma anche generiche, a conferma che il lavoro sta tornando nelle fabbriche. Resta, comunque, l’imperativo di valutare la situazione con cautela, perché la ripresa non si può ancora definire solida».
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