Cronaca / Lecco città
Lunedì 29 Febbraio 2016
Lecco. Cresce l’uso dei voucher
«Nel commercio aiuta la flessibilità»
Lo strumento contrattuale si sta diffondendo, è indispensabile nei settori che hanno picchi di attività ma aumenta il rischio di abusi
Lecco non è nella top 20 nazionale per utilizzo dei voucher lavoro, ma non è nemmeno nei fanalini di coda delle 20 province italiane in cui gli imprenditori ne acquistano pochi.
Dal commercio al turismo, all’edilizia alle attività agricole, i buoni da 10 euro lordi (7,50 netti) nati per pagare ore di lavoro occasionali da consumare entro 30 giorni chiudono il 2015 con vendite nazionali record e una vera impennata di utilizzo.
Lecco, i cui dati non sono resi pubblici dall’Inps provinciale, sta dunque nel mezzo di una classifica che vede le province più grandi, Milano in testa, titolari del record in valore assoluto per acquisto di voucher. Il record in proporzione al numero di abitanti spetta invece a Bolzano (900 voucher su 100 abitanti), mentre la variazione percentuale dei voucher venduti per provincia spetta a Trapani (+145,6%) seguita da altre province del Sud.
In questi giorni l’analisi Sole 24 Ore-Centro Studi Datalavoro sui dati Inps ha mostrato come nel 2015 siano stati venduti a un totale di 1,4 milioni di addetti poco meno di 115 milioni di voucher con un balzo del 66% sul 2014. Nella media nazionale ci sono 203 voucher ogni cento abitanti, incidenza che cambia parecchio sui territori, dove la concentrazione dei voucher venduti è nelle aree a più intensa produttività del Nord, a fronte di una maggior rapidità di crescita al Sud. E «se ad ogni voucher corrisponde effettivamente un’ora di lavoro – si legge nel portale Inps – il volume di ore remunerate dai voucher venduti nel 2015 corrisponde a circa 57mila unità di lavoro equivalenti». Ciò, s’intende, «in presenza di un utilizzo corretto dello strumento». Una riserva, questa, messa nero su bianco dall’Istituto a ricordare come di recente il presidente dell’Inps Tito Boeri abbia definito i voucher, a causa della loro fortissima crescita, come possibile «nuova frontiera del precariato».
«Il nostro giudizio sui voucher non cambia: è uno strumento di flessibilità – afferma il direttore di Confcommercio Lecco Alberto Riva – utilizzato dalle nostre imprese del commercio e del turismo. È uno strumento positivo che risponde adeguatamente ai bisogni di flessibilità del nostro settore».
L’ampliamento della platea degli utilizzatori e l’innalzamento, col jobs act, da 5.000 a 7.000 euro netti del tetto massimo di retribuzione annua tramite voucher ha fatto dilagare l’uso dello strumento avviata in via sperimentale nel 2008 per le vendemmie. Nel 2012 la riforma Fornero ha tolto ogni limite di settore per un utilizzo consentito anche negli enti pubblici. Quindi, i dati di forte crescita includono sia quote di emersione del lavoro nero sia, come ha indicato anche Boeri, possibili abusi che, afferma Alberto Riva, ove si manifestino anche a Lecco «senza dubbio vanno puniti, ma senza delegittimare uno strumento che resta estremamente funzionale all’organizzazione del lavoro nel commercio».
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