Cronaca / Lecco città
Mercoledì 14 Marzo 2018
Lecco, i costi del teatro?
Rischio buco nero
L’inchiesta/2 La ristrutturazione del Sociale era partita da una stima di 500mila euro ma sta lievitando a 2-3 milioni. L’impianto di riscaldamento, il certificato antincendio e le poltroncine non ignifughe: un rebus per le casse comunali
Il rischio, come spesso accade, è quello del buco nero finanziario: mezzo milione di euro di previsione, che già oggi, assai più verosimilmente, rischiano di salire anche fino a 2 o 3 milioni. Non c’è solo il mero piano burocratico a gettare un’ombra sul futuro del Teatro Sociale e dell’operazione di messa in sicurezza che lo riguarda dallo scorso maggio.
Se la quadra sui lavori e le operazioni tecniche da condurre in porto stenta a trovarsi, non ha ancora miglior sorte la certezza del conto finale e lo stato attuale delle casse comunali. Risorse e spazi finanziari, per carità ci sono, ma sul tavolo pesa un macigno. Il Comune starebbe infatti ragionando sull’opportunità di ricalibrare le modalità di investimento della nuova sede di via Marco d’Oggiono. Niente mutuo da circa dieci milioni di euro come annunciato, ma l’intenzione di sfruttare quel complesso argomento finanziario che è l’avanzo di amministrazione. Soldi, questi ultimi, che fino a qualche tempo fa parevano essere il sicuro tesoretto dei conti di messa in sicurezza del Teatro e che ora sono invece tirati per i cordoni verso l’operazione via Marco d’Oggiono.
Lavori non ancora stanziati
Tutto questo avviene, ovviamente, perché i finanziamenti ai lavori del Sociale non sono di fatto ancora stanziati. C’è sì un milione di euro nel Piano triennale delle opere pubbliche, ma, oltre a comprendere altre voci, risale al tempo in cui si coltivava l’illusione di cavarsela con cifre vicine al mezzo milione di euro. Un quadro tuttora realistico? Macché.
Ricapitoliamo gli elementi. La fase attuale di analisi è condotta direttamente dal Comune, insieme ad Arpa, Vigili del Fuoco e Soprintendenza. Da questa valutazioni scaturirà poi la base di richiesta tecniche da rivolgere in sede di bando pubblico al futuro progettista esterno. Quindi, completato la fase di progettazione, il via libera all’appalto e, dopo l’aggiudicazione, ai lavori veri e propri. E’ molto verosimile che la fase di pubblicazione del bando per la progettazione (si parla di settimane) e la successiva opera dell’incaricato esterno trovino una definizione non prima del prossimo autunno. Allora, e solo allora sarà necessario scrivere nero su bianco la quantità di risorse richiesta dal bando e la relativa copertura.
Spuntano nuove spese
Quante saranno? Impossibile saperlo ora, ma è abbastanza preoccupante il trend con cui a voce di spesa si aggiunge voce di spesa. La novità degli ultimi giorni è che il conseguimento di un pieno certificato prevenzione incendi potrebbe gravare molto più del pronosticato sulle casse comunali. L’impianto di riscaldamento, attualmente unico per l’intera struttura, sarà sicuramente un elemento in gioco, e sembra che pure l’intero arredo (dalle poltroncine ai palchetti) attualmente non ignifugo rappresenterà un ulteriore fattore di costo. Cifre che lievitano, insomma, in un contesto in cui, dall’altra parte, non si hanno certezze nemmeno sulle reali risorse a disposizione. Ecco perché anche il fronte economico rappresenta una forte criticità dell’opera e ha finora contribuito a rallentare enormemente la macchina organizzativa del Comune. Di fatto, quella dell’avanzo di amministrazione (non necessariamente per colpa degli uffici, ma anche a causa delle evidenti contraddizioni dello strumento in quanto tale) potrebbe rappresentare una palude molto insidiosa tanto per via Marco d’Oggiono quanto per il Teatro Sociale. Ed è un timore che si sta ormai insinuando in diversi uffici e assessorati.
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