Cronaca / Lecco città
Mercoledì 05 Maggio 2021
Lecco. «Contributi Covid
Vanno dichiarati tra i redditi»
Burocrazia: Antonio Rocca, presidente commercialisti: «Nella dichiarazione fiscale vanno inseriti in tre quadri, Eppure sono dati già in possesso dell’amministrazione»
«Continuiamo a chiedere semplificazione, ma sembra andare sempre peggio, con nuovi oneri di gestione in arrivo sulle dichiarazioni fiscali».
Il presidente dell’Ordine dei commercialisti della provincia di Lecco, Antonio Rocca, sottolinea come in piena stagione di denuncia redditi la categoria e le imprese debbano vedersela con i nuovi e pesanti oneri che riguardano la gestione amministrativa dei contributi di Stato, «con un impatto fortissimo sulla nostra operatività».
E li elenca, a partire dal fatto che per ogni contributo di Stato ricevuto da imprese e professionisti era stata fatta relativa richiesta, ciò per dire che l’amministrazione pubblica è ovviamente a conoscenza dei beneficiari, dei termini e degli importi dei fondi erogati per far fronte alla crisi per Covid. Nonostante ciò, i contributi ricevuti come sostegni nell’emergenza Covid vanno inseriti nelle denunce redditi in più quadri: in un quadro vanno registrati per dire che non sono tassati, in un altro per dichiarare di averne usufruito più la registrazione in un terzo quadro per la qualità di aiuto di Stato.
Tre passaggi, sottolinea Rocca, per gestire una sola cosa. E non è tutto: la stessa cosa vale per la dichiarazione Irap, con altri tre quadri da compilare. Se un contributo è con credito d’imposta va indicato sia ai fini Irap che ai fini Ires. Otto passaggi dunque, e se in più si ha un bilancio con la nota integrativa vanno registrati di nuovo tutti i contributi ricevuti.
Quest’anno, dunque, la dichiarazione dei redditi di aziende e professionisti promette di essere più impegnativa. «Considerando che, data la loro diversa natura, i vari contributi sono stati erogati con codici tributo diversi, quest’anno di certo le dichiarazioni saranno più laboriose e ciò per informazioni che lo Stato riuscirebbe a reperire piuttosto facilmente».
Come sottolineato anche da una nota diffusa ieri dalla Cna, oltre ad inserire l’importo del contributo ricevuto si debba anche calcolare il risparmio d’imposta ottenuto in relazione ai redditi 2020 in quanto i contributi a fondo perso causa Covid non sono tassati.
Rocca sottolinea: «Dovremo fare anche questo conteggio: oltre ad aver percepito un contributo, sull’importo si risparmiano tasse e quindi anche quel risparmio va conteggiato come ulteriore agevolazione da inserire in dichiarazione redditi. Francamente è una follia. In questi giorni ho frequentato un nuovo corso di aggiornamento sulle dichiarazioni dei redditi e quasi tre quarti del corso sono stati dedicati a questi aspetti. Tutto per dati che la pubblica amministrazione già possiede. Resta la sensazione che nonostante le tante dichiarazioni sulle intenzioni di semplificare il legislatore non abbia percezione concreta degli aspetti reali di gestione. Peraltro – conclude Rocca – tutto ciò ricade anche se in diverso modo e misura anche sull’attività di riscontro dell’Agenzia delle Entrate. Noi continuiamo a chiedere una vera riforma complessiva sulla semplificazione, ma ad oggi nei fatti ancora non si vede nulla. Quindi ci prepariamo a una periodo di nuove dichiarazioni dei redditi più pesante del solito».
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