
Cronaca / Lecco città
Mercoledì 26 Marzo 2025
Lecco, celebrati i 208 anni della Polizia penitenziaria: «Garantire la speranza»
Lecco
I compiti che cambiano, si ampliano, in parte si complicano, ma soprattutto mettono sempre più al centro il ruolo umano degli agenti della Polizia penitenziaria. Ordine, controllo, sostegno nei progetti di reinserimento. Uomini e donne, con le divise tirate a lucido e l’emozione negli occhi. L’orgoglio di appartenere al corpo che ha festeggiato il 208° anniversario di fondazione nella cornice del palazzo delle paure di Lecco.
Gli onori alle autorità civili e militari, il canto dei bambini della scuola De Amicis. I numeri del carcere di Pescarenico: 40 agenti, 87 detenuti, il limite sarebbe 53, con un problema di sovraffollamento che si inquadra nel range della capienza tollerabile. Ad elencare l’attività svolta nel corso del 2024 il comandante della Polizia penitenziaria di Lecco, Vincenzo Spagnuolo.
«Sono stati registrati 183 nuovi ingressi, di cui 130 dalla libertà, e 178 uscite- ha spiegato-. 68 sono stati i prelievi di campioni biologici per l’analisi del Dna nei confronti dei soggetti a cui sono state applicate misure ristrettive. Eseguite 562 traduzioni, 291 per motivi di giustizia, 223 per questioni sanitarie, 48 per trasferimenti in altri istituti. Impiegati complessivamente 1625 agenti. Le attività di Polizia di sicurezza all’interno dell’istituto sono state costanti e giornaliere. Si pensi ai controlli dei detenuti nei vari spostamenti, agli accertamenti numerici, alle battiture delle inferiate, alle perquisizioni previste dall’ordinamento penitenziario. Tutte le attività sono state svolte e si svolgono con sacrificio, profonda dedizione, professionalità e con senso di responsabilità».
Nelle parole del direttore della casa circondariale di Lecco, Luisa Mattina, il ruolo fondamentale degli agenti nell’accompagnare i detenuti al reinserimento. «Voi continuate a dare fiducia – ha detto rivolgendosi al personale- e ad incoraggiare il prossimo a migliorarsi, dispensando la speranza in un contesto nel quale le persone rischiano seriamente di perderla. Garantire la speranza, così come recita il vostro motto, che non significa elargire illusioni, ma sostenere le persone nel loro percorso, richiamandole alle loro responsabilità e costruendo insieme a loro, giorno per giorno, il percorso che le condurrà nuovamente nella società libera».
A chiudere la cerimonia i riconoscimenti all’assistente Junior Bottazzo e all’assistente capo coordinatore Giuseppe Durante.
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