Cronaca / Lecco città
Domenica 21 Marzo 2021
Lecco. Cassa integrazione dimezzata
In un mese il calo è del 51%
Studio Uil: il primo bimestre dell’anno segna però il 94% più del 2020
Lecco va comunque meglio della vicina Como e della media lombarda
L’andamento dell’economia territoriale è fotografata ancora una volta dall’andamento della cassa integrazione nel mese di febbraio: si dimezza rispetto a gennaio, ma è praticamente il doppio di quella richiesta dalle aziende lo scorso anno.
È il secondo rapporto della Uil del Lario sugli ammortizzatori sociali del territorio lecchese e comasco a mettere in evidenza lo stato di salute delle nostre aziende, che ancora soffrono – in parte consistente – le conseguenze della pandemia.
Lo studio, anche in questa occasione, ha analizzato sia il primo bimestre che il singolo mese di febbraio, rilevando la situazione ancora difficile che si vive nelle due province.
Il mese scorso, però, le condizioni sono sensibilmente migliorate rispetto a quello precedente, considerato che nel Lecchese le ore di cassa integrazione richieste sono state 404.541, il 51,4% inferiori di quelle di gennaio. Un trend in diminuzione che si registra anche nel Comasco (1.289.081 ore, -34,8%), in Lombardia (22.055.815 ore, -18,9 %) e su scala nazionale (104.552.683, -20,8 %).
Il raffronto tra il primo bimestre 2021 e i primi due mesi dell’anno scorso, invece, evidenzia tutta la sofferenza del nostro tessuto economico: le ore complessive richieste sono state 1.241.079, il 94,5% in più. Ancora più pesanti i dati comasco (+242,2%), lombardo (+603,2 %) e nazionale (+455,6%).
Addentrandosi invece nell’analisi dei singoli distretti, quello portante per la nostra provincia pare vivere un periodo di ripresa, considerato che il metalmeccanico tra gennaio e febbraio di quest’anno ha ridotto il ricorso agli ammortizzatori sociali di oltre 12 punti.
Estendendo invece lo sguardo ai settori, a parte l’artigianato – che chiude il bimestre a saldo invariato rispetto all’anno scorso -, tutti gli altri evidenziano un peggioramento della situazione: industria +56,2%, edilizia +26%, commercio +238.464.900%. Da segnalare che, a Como, l’edilizia fa segnare -11,3%. Analizzando invece il numero di lavoratori in cassa integrazione, sempre nella prima parte di quest’anno, a Lecco sono stati 3.650, 1.774 in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, quando la pandemia non era ancora esplosa (avrebbe iniziato a produrre effetti solo negli ultimi giorni del mese di febbraio 2020, ma le chiusure sarebbero arrivate solo a marzo).
«In conclusione – ha commentato il segretario generale della Uil del Lario, Salvatore Monteduro -, gli effetti dell’emergenza sanitaria continuano a farsi sentire su imprese e lavoratori. Purtroppo, la nuova fase di zona rossa aggrava la già difficile situazione economica delle due province, anche se si evidenzia una differenziazione della situazione nei distretti produttivi presenti nei territori di Como e Lecco. Il tessile in grande difficoltà, mentre nel metalmeccanico si vedono deboli segnali di ripresa. Restano, invece, in grandissima difficoltà il settore del commercio. Ancora una volta, si ribadisce la necessità di prolungare il divieto dei licenziamenti e la cassa integrazione Covid-19 per tutta la fase dell’emergenza pandemica».
© RIPRODUZIONE RISERVATA