Cronaca / Lecco città
Venerdì 07 Ottobre 2016
Lecco. Camera di commercio
Consiglio sull’accorpamento
Riva: «Avviamo il confronto per capire come muoversi», Pirelli: «Chiederò si voti subito l’unione con i comaschi»
È con Como il futuro della Camera di commercio di Lecco? I dipendenti camerali sono convinti sia la soluzione migliore. E oggi, alle 15 a Lariofiere di Erba, lo ribadiranno durante l’incontro con i colleghi comaschi.
Ma la decisione su quale sia l’accorpamento più conveniente sarà presa dal consiglio camerale, che deve esprimersi con la maggioranza dei due terzi. Chiarisce Daniele Riva, presidente della Camera di commercio: «È giusto che i dipendenti dicano la loro, ma la decisione è politica e va assunta dal consiglio. Certo, tra gli elementi di valutazione considereremo la posizione dei lavoratori, ma ce ne saranno altri legati alle opportunità di crescita delle imprese e del territorio».
Di accorpamenti si parlerà nel consiglio camerale straordinario, convocato per lunedì 10 alle 14. Riva anticipa: «Sarà un momento di confronto delle diverse posizioni, che servirà a capire qual è l’orientamento del consiglio. Sulla base di quanto uscirà dal dibattito potremo cominciare un dialogo con gli altri enti camerali». E se dal consiglio usciranno posizioni diverse? «Sulla base delle indicazioni, ci confronteremo con gli altri enti camerali per avviare un dialogo, che diventerà una trattativa che porti all’accorpamento». Quella di lunedì sarà la prima occasione ufficiale in cui i 23 consiglieri espliciteranno e motiveranno le scelte in vista dell’accorpamento. Luigi Sabadini, presidente di Api Lecco: «Mi auguro che la discussione serva ad un’analisi dei vantaggi e dei costi per il territorio delle diverse opzioni. Gli aspetti da considerare sono numerosi e serve un esame approfondito. È come se si dovessero fondere due società, non è un processo semplice nè automatico. E per questo, auspico che il confronto serva a definire il merito delle diverse possibilità. Devo anche dire, con tutto il rispetto, che la presa di posizione dei lavoratori è fuori luogo. È comprensibile che siano preoccupati, lo saremmo tutti al loro posto, ma la decisione la prenderà il consiglio dopo avere valutato tutti gli aspetti. E mi auguro che ognuno porti un contributo utili migliorare la valutazione delle opportunità che offrono le diverse opzioni». È possibile che in consiglio si produca una spaccatura che provochi un’impasse? «Se il confronto si farà sul merito e sui numeri non vedo questo pericolo. Se invece prevarrà la difesa dei singoli interessi è possibile si arrivi ad uno scontro che non avrebbe senso».
Insomma, Riva e Sabadini fanno capire che lunedì si farà un primo passo e che la strada verso l’accorpamento è ancora lunga.
Chi invece auspica tempi più stretti è Wolfango Pirelli (segretario della Cgil) che siede in giunta e in consiglio camerale in rappresentanza del sindacato: «Nella riunione di lunedì - anticipa Pirelli - chiederò al consiglio di arrivare al voto su un atto di indirizzo che preveda l’unificazione con Como, con la condizione che non ci sia Varese. Ormai, non c’è più tempo: dobbiamo avviare subito il confronto con Como per arrivare alla fusione. L’atto di indirizzo serve ad avviare il lavoro e a delegare il presidente, o la giunta a cominciare le trattative per l’accorpamento. Il lavoro da fare è molto e complesso, non possiamo più attardarci in discussioni».
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