Cronaca / Lecco città
Mercoledì 04 Novembre 2015
Lecco. Aziende più produttive
di quelle tedesche
Molto bene quelle fra 50 e 250 dipendenti, le piccole più in difficoltà: «Va ridotto il cuneo fiscale». Positivo anche l’indice della redditività media
Il ritardo di produttività dell’economia italiana penalizza ormai da 15 anni in primo luogo le imprese, che di quella crescita di Pil prevista dal Fmi in rialzo per l’Italia nel 2015 e nel 2016 sono un motore decisivo.
Produttività del lavoro non significa solo produttività dei lavoratori, visto che (dato Ocse 2013) i lavoratori italiani lavorano 263 ore più dei francesi, 341 più dei danesi, 344 più dei norvegesi, 364 più dei tedeschi e 372 più degli olandesi. Rispetto all’Olanda, dunque, un italiano lavora 15 giorni l’anno in più e guadagna quasi la metà, cioè 28.919 euro contro i 42.491 del collega di Amsterdam. Ma ciò non evita che la produttività italiana sia in coda a quella dei maggiori Paesi europei, così come in coda rispetto ai 34 Paesi Ocse è il nostro tasso di occupazione.
Fra imprese in cerca di maggior produttività, anche grazie a investimenti tecnologici che però potrebbero penalizzare l’occupazione, e i disoccupati in cerca di nuovi posti funzionali anche all’aumento della ricchezza del Paese si gioca l’impasse che sta vivendo anche il sistema economico lecchese. Per Api Lecco, che sul tema a breve presenterà una propria indagine, la situazione delle imprese locali va letta considerando, con la produttività, anche l’aspetto della redditività delle imprese.
«Sulla redditività – dice il presidente dell’associazione, Luigi Sabadini – gli ultimi dati della Camera di Commercio diffusi durante la giornata dell’economia riportano una situazione lecchese eccezionalmente positiva rispetto a quella di altre province lombarde in termini di valore aggiunto. Il dato riferisce un valore aggiunto medio pari a 1,534 milioni di euro, contro 1,335 milioni di Como e 1,340 di Monza Brianza. Quindi – aggiunge Sabadini – le aziende lecchesi sono mediamente molto più performanti, con una redditività quindi dei loro investimenti in azienda mediamente superiore a quella di province limitrofe».
Vista dalla parte dei bilanci aziendali, «potrebbero esserci fatturati maggiori che in altre province – aggiunge Sabadini, e su ciò gioca un ruolo la dimensione d’impresa».
Per quanto riguarda invece la produttività delle aziende lecchesi, considerando quelle fra 50 e 249 dipendenti, «fatta 100, a parità di dimensioni, la produzione media tedesca – spiega il direttore di Api Lecco Mauro Gattinoni – quella delle nostre imprese è a 125, quindi è superiore. Così come nella dinamica storica dal 2002 al 2011, il dato è sempre stato superiore, dai 5 ai 10 punti, rispetto alle tedesche».
Diverse le cose per le piccole dai 10 ai 50 dipendenti, la cui produzione media cala rispetto alle tedesche. «Il tema – aggiunge Gattinoni – è quello della standardizzazione dei processi produttivi, tipico delle imprese più grandi, contro la personalizzazione praticata dalle piccole. È più facile fare produzione dove ci sono standard sugli alti volumi. In ogni modo, anche per le piccole i rendimenti migliorerebbero se si intervenisse di più costo del lavoro riducendo il cuneo fiscale».
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