Cronaca / Lecco città
Martedì 26 Novembre 2019
Lecco. Artigiani convinti
«Tante difficoltà, ma ce la faremo»
Il futuro fra tecnologie 4.0 e nuovi mercati, Riva: «Le nostre capacità fanno ancora la differenza» - Al Governo: «Servono più infrastrutture e agevolazioni»
«Siamo di nuovo alle prese con un’economia che vacilla, ma ancora una volta ce la faremo grazie a ciò che siamo, alle nostre capacità, alla nostra storia e al nostro saper guardare avanti».
Innovazione, necessità di internazionalizzare, nuove tecnologie 4.0, digitalizzazione «in un artigianato moderno che è molto cambiato», l’attività artigianale come futuro lavorativo per i giovani sono stati fra i temi più incisivi affrontati ieri dal presidente di Confartigianato Imprese Lecco, Daniele Riva, in apertura dell’assemblea annuale” nell’auditorium della Casa dell’economia col titolo “Un nuovo protagonismo dentro ai cambiamenti per il prossimo decennio”.
Insieme ai temi, anche i problemi: dal gap digitale che colpisce in buona parte il territorio lecchese a quello delle infrastrutture «che costringono le imprese a fare i conti con incognite giornaliere che pesano sul fatturato, con investimenti in produzione che rischiano di essere vanificati se poi occorrono tempi biblici per le consegne». Questioni che parlano alla mente e alla concretezza degli imprenditori in quella che è una quotidianità da gestire fra soddisfazioni ma anche fra oneri fiscali, economici e burocratici.
Ma c’è stato spazio anche per andare al “cuore” della categoria, con Riva che a partire dal ricordo di Leonardo Da Vinci, «padre di tutti noi artigiani», ha sottolineato la rivalutazione in atto della figura del maestro artigiano, e al saper fare che «ci rende “pezzi unici”, come lo sono i nostri prodotti fatti. Oggi – ha aggiunto – si chiama know-how, che ha sostenuto il Paese negli anni peggiori della crisi e continuerà a farlo».
I dati economici sono arrivati da Enrico Quintavalle, direttore del Centro Studi di Confartigianato e Licia Redolfi dell’Osservatorio Pmi di Confartigianato Lombardia. Su Lecco ne esce un quadro che con un totale di 8500 imprese artigiane c’è saldo positivo (0,2%) al terzo trimestre di quest’anno fra nuove iscritte e cessazioni. Ma nell’ultimo anno se ne sono perse 155 soprattutto nelle costruzioni e nel manifatturiero.
Delle leve da usare per affrontare il cambiamento si è parlato nella tavola rotonda moderata dal direttore de La Provincia di Lecco, Diego Minonzio, con Pier Paolo Baretta (in videoconferenza), sottosegretario al ministero dell’Economia, Fabrizio Sala, assessore per la Ricerca, Innovazione, Università e Internazionalizzazione di Regione Lombardia e Cesare Fumagalli, segretario generale di Confartigianato.
Infrastrutture, investimenti pubblici, agevolazioni alla crescita sono le leve di sempre, mai messe in campo a fondo dai Governi nemmeno per contrastare la crisi degli ultimi 10 anni. In proposito Baretta ha affermato che l’idea di fondo della politica di governo è «fare uno sforzo per recuperare l’importanza di piccole imprese, artigiani e partite Iva, con una prima scelta che ha ripristinato in legge di Bilancio i finanziamenti di Impresa 4.0 senza e non alzare il livello della flat tax oltre i 65.000 euro».
Sollecitato a rispondere fra l’altro su quota 100 Baretta ha ricordato che «quota 100 va a morire», mentre sull’abrogazione dello sconto in fattura «abbiamo ancora un paio di settimane, si vedrà in legge di bilancio».
Sala ha ricordato il valore della piattaforma Open innovation «che fa emergere l’esigenza delle imprese in ricerca e innovazione. Innovazione, dunque - ha sottolineato - unita a politiche economiche che partano dall’incentivazione di un settore strategico come l’automotive, secondo programmi scritti e finanziati che stiamo portando nel nuovo bilancio di Regione Lombardia».
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