Cronaca / Lecco città
Mercoledì 07 Luglio 2021
Lecco. Arlenico-Caleotto
Più flessibilità: volumi aumentati
Presentato il bilancio del gruppo Feralpi, il presidente Pasini: «Lavoriamo all’integrazione tra il laminatoio lecchese e l’acciaieria di Calvisano»
In utile, con ricavi e produzione in tenuta nonostante la pandemia che ha imposto lo stop anche alle fabbriche della holding.
Il gruppo Feralpi, di cui fa parte anche il laminatoio del Caleotto, ha presentato il bilancio consolidato, illustrando l’andamento di un anno difficile, che però ha permesso alle aziende italiane (tra Lombardia e Piemonte) di «recuperare i volumi produttivi nella seconda parte dell’anno», come ha spiegato il presidente Giuseppe Pasini. Il risultato netto del gruppo Feralpi, malgrado la pandemia è in utile: se nel 2019 il dato parlava di 40,8 milioni di euro, il 2020 si è chiuso con un avanzo di 5,4 milioni.
Resta in terreno positivo, seppure a sua volta in calo dai 125 milioni dell’anno precedente, anche l’Ebitda, che al netto di ammortamenti e svalutazioni per 55,2 milioni di euro (erano 53,9 milioni nel 2019) si attesta a 73,7 milioni.
In sede di presentazione del bilancio, Pasini ha proposto un focus sugli acciai speciali, che ha interessato in modo particolare il sito lecchese.
«Nel 2020 – ha spiegato - abbiamo riconfigurato completamente la business unit in funzione dei nostri progetti futuri. L’obiettivo è integrare la produzione delle Acciaierie di Calvisano e in questo senso abbiamo avuto una doppia opportunità: da un lato puntare sulle vergelle speciali del Caleotto e dall’altro invece, viste le difficoltà incontrate nel mercato dei laminati mercantili e le problematiche del settore degli acciai speciali in barre, abbiamo riconvertito il sito di Nave».
Malgrado il forte calo del consumo di acciai speciali nel 2020, soprattutto quelli dedicati all’automotive, la risposta del gruppo grazie alle integrazioni ha permesso «sia di incrementare produzioni di acciaieria e soprattutto del laminatoio di Lecco (+12,1%). Questo perché si è sfruttata la flessibilità dell’impianto per ampliare la gamma degli acciai prodotti in tutte le direzioni dispiegando l’adattabilità del laminatoio e anche grazie all’acquisizione dell’altro 50% di Caleotto anche integrando le sue produzioni all’interno del gruppo. È stato - ha sottolineato Pasini - l’elemento determinante che ha permesso di aumentare le produzioni in un anno così difficile a Lecco».
Pasini ha quindi chiarito che l’obiettivo strategico del gruppo in questo segmento di mercato è quello di completare e ottimizzare la capacità produttiva di Calvisano negli acciai speciali. Questo «grazie all’integrazione con Caleotto si è intervenuti sull’alimentazione del laminatoio di Lecco, sostituendo la porzione legata al sito di San Zeno del Gruppo Duferco con materiali di Calvisano. Il risultato è stato raggiunto anche grazie al settore ricerca e sviluppo, il principale dei quali è Quality Integration».
L’integrazione tra Calvisano e Caleotto è dunque ormai completa su tutti gli acciai prodotti. «In particolare a Lecco sono stati raggiunti standard di qualità che ci permettono di penetrare meglio anche mercati esteri, soprattutto quello tedesco che per noi è strategico».
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