Cronaca / Lecco città
Mercoledì 27 Aprile 2016
Lecco, ancora pochi brevetti
Si preferisce la tutela europea
In dieci anni sono state depositate 90 invenzioni e 1263 marchi, Politecnico e Cnr possono sostenere la capacità innovative delle imprese
Sono 144 brevetti (la definizione riunisce invenzioni, marchi e modelli) all’anno: la creatività e l’innovazione che caratterizzano il territorio lecchese - anche in funzione della presenza in città del Politecnico di Milano, con i suoi laboratori, le sue start up e le sue spin off - non sono forse ai livelli degli altri territori lombardi, ma hanno comunque un peso rilevante.
Nell’arco dell’ultimo decennio “intero”, dal 2005 al 2015, di invenzioni Lecco ne ha messe a punto 90. Como, tanto per fare un paragone, è a quota 546; ma anche Cremona e Mantova sono irraggiungibili (rispettivamente 291 e 304).
Il discorso è diverso per quanto riguarda i marchi, che invece sono ben più numerosi: esattamente 1.263, nello stesso lasso di tempo. Ne consegue che (aggiungendo a queste voci i modelli di utilità e disegni, che assommano a 85 unità) si arriva a un totale di 1.438 brevetti (lo 0,8% in Regione e lo 0,2% in Italia).
Pesa di più, l’innovazione lecchese, nell’ambito dei brevetti di livello europeo: nel decennio 2003-2013, le domande pubblicate dall’European Patent Office (Epo) sono state 355, pari allo 0,8% sul piano nazionale.
La fotografia, incentrata sull’innovazione in Lombardia, è stata scattata dalla Camera di commercio di Milano su dati dell’Ufficio italiano brevetti e marchi (Uibm), che hanno messo in evidenza come anche in questo settore lo Stivale sia trainato dalla nostra regione.
Si contano in Italia 680.573 brevetti nazionali (2005-2015), quasi un terzo dei quali (190.763, pari al 28%) ha avuto origine in Lombardia. 15 mila invece quelli europei (su un totale di 43mila).
Milano con oltre 157 mila è prima a livello lombardo (157mila e 82,4% del totale, ma il dato è “drogato” in quanto comprende anche Monza e Brianza) ma anche italiano (23,1%) e precede Roma (12,6%), Torino (7,7%) e Bologna (3,9%). A livello regionale seguono invece Brescia (5,3%), Bergamo (3,2%) e Varese (2,7%).
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