Lecco: accoltellamento alla pompa di benzina, arrestato un ventenne

Tentato omicidio in concorso, con la possibile aggravante dei futili motivi. Questa l’accusa con cui una coppia di ragazzi è stata fermata (uno arrestato e l’altro denunciato) nella giornata di venerdì dagli agenti della Questura dopo che, poche ore prima (alle 11 del mattino), un benzinaio era stato accoltellato a una gamba mentre si trovava sul posto di lavoro, un distributore nel rione di Maggianico.

Secondo quanto ricostruito dalla Squadra Mobile lecchese, l’accoltellamento sarebbe avvenuto “per futili motivi” al termine di un litigio accaduto proprio alla pompa di benzina. A colpire materialmente il benzinaio sarebbe stato un cittadino italiano di origine marocchine di vent’anni, poi arrestato, con un coltellino che portava con sè. Insieme a lui un altro cittadino straniero ora denunciato per lo stesso reato.

«La vittima, mentre stava svolgendo la propria attività lavorativa - si legge nella nota diramata dalla Questura - è stata gravemente ferita alla gamba con un’arma da taglio, a seguito di un litigio con due avventori scaturito per futili motivi. Trasportata al Pronto soccorso dell’Ospedale di Lecco, nel transitare nella sala d’attesa prima di essere sottoposta a trattamento chirurgico d’urgenza, ha riconosciuto i suoi aggressori».

Anch’essi, infatti, si erano recati in ospedale per ricevere cure mediche. «Determinante - prosegue la nota - l’intervento dei poliziotti in servizio al posto di Polizia dell’Ospedale Manzoni, che procedevano immediatamente a fermare i due soggetti, uno dei quali presentava lesioni compatibili con una colluttazione appena avvenuta».

Il benzinaio ferito, anch’egli straniero, a causa delle gravi lesioni riportate, è stato ricoverato in prognosi riservata, ma non sarebbe in pericolo di vita.

Nella mattinata di lunedì, il ventenne arrestato è comparso davanti al gup Salvatore Catalano che ne ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari.

Al giudice, l’indagato, avrebbe raccontato una versione differente, qualificandosi non come avventore ma con un presunto lavoratore del distributore che stava reclamando la propria paga. Versione che dovrà trovare elementi di conferma. Proseguono, dunque, le indagini dirette dalla Procura.

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