Cronaca / Lecco città
Venerdì 22 Gennaio 2016
Lecco, 200 nuovi posti in cattedra
Il governo promette 63mila assunzioni in tutta Italia, da destinare a chi è già abilitato. Scettici i sindacati: «Di fatto si tratterà di stabilizzare chi già lavora. Non ci sarà spazio per i giovani»
E’ pronto il concorso nella scuola. Lo ha annunciato Matteo Renzi: «Un concorso per 63.712 insegnanti, un grande investimento sulla scuola. Speriamo che a settembre possano andare in cattedra. La scelta sarà legata alla qualità di donne e uomini della scuola, sono il bene più prezioso perché diamo a loro i nostri figli».
Un concorso che come spiega il provveditore Luca Volontè, riguarderà chi è già abilitato.
«Si parla di oltre 63 mila posti, attualmente coperti da supplenti, che verranno destinati ai docenti, già abilitati, e di conseguenza per la maggior parte in servizio, che riusciranno a superare l’esame. E non sarà un esame facile - spiega Volonté - per fare chiarezza, ad oggi, stando alle informazioni che abbiamo e che a breve verranno approfondite, potranno partecipare al concorso tutti gli abilitati, e tra questi anche chi è in possesso del vecchio diploma quadriennale delle magistrali che nel corso degli anni ha ottenuto l’abilitazione. E sono proprio questi gli insegnanti che potrebbero essere maggiormente interessati. Impossibile quantificare quanti saranno i docenti che sceglieranno come area di insegnamento la Lombardia, e di conseguenza quanti arriveranno nelle scuole del Lecchese».
I sindacati però frenano, e accolgono con freddezza le parole del premier Renzi.
«Mi auguro non sia il solito slogan - dice Mario Rampello, della Cisl scuola - e soprattutto attenzione non si tratta di nuovi posti, cioè di nuove persone che verranno inserite nel mondo della scuola, ma di supplenti che attendono di essere regolarizzati da anni, e che già sono abilitati ad insegnare».
Rampello parla di «200 potenziali posti nelle scuole del territorio, di questi 80 nella primaria. Il concorso sarà appetibile in particolare per tutti quei docenti attualmente inseriti nella scuola paritaria - prosegue Rampello - soprattutto a chi si è diplomato negli anni fino al 2001 con il diploma magistrale, e già abilitato all’insegnamento. Con questo concorso potrà entrare nella scuola statale. Sui numeri indicati da Renzi ho qualche dubbio, visto che già con le altre fasi della “Buona scuola” quelli annunciati erano molto superiori a quelli reali».
Ed anche Giuseppe “Pino” Pellegrino, della Uil scuola è critico. «Si parla di un concorso per confermare l’abilità all’insegnamento, ovvero potranno partecipare solo i docenti già in possesso di abilitazione all’insegnamento e dunque inseriti nelle scuole, che dovranno dimostrare di saper insegnare ».
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