Le Poste occupano i posteggi. Boscagli: «Inaccettabile, sono per i cittadini»

Dieci panda bianche di Poste Italiane sono posteggiate da giorni in via Badoni, nel parcheggio di fronte al Parini. L’intera fila di parcheggi liberi, ovvero delimitati da strisce bianche, risulta occupata. «La trovo una circostanza per lo meno fuoriluogo. – attacca Filippo Boscagli, capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale – Pensavo fosse un caso di poche ore, invece ormai da giorni i mezzi usati come flotta delle Poste stazionano immobili su posti auto destinati gratuitamente ai cittadini di Lecco, tanto più in una delle ultime aree “bianche” prima della zona a pagamento del centro. Tra l’altro in quella via diversi posti auto erano già stati cancellati dai lavori del teleriscaldamento, tutt’ora in corso. Quello è un parcheggio destinato alla città di Lecco, non è tollerabile che venga usato come deposito di auto aziendali quando il parcheggio è per molti un’impresa».

Da Poste Italiane assicurano che si tratta di una situazione temporaneo. Le auto sono state parcheggiate lì momentaneamente per ragioni di spazio a seguito dell’arrivo di una nuova fornitura di veicoli. La rimozione, programmata da tempo, sarà effettuata nei primi giorni della prossima settimana. Ciò permetterà di restituire alla comunità dei parcheggi molto preziosi e molto frequentati in quanto gratuiti, vicini alle scuole e anche al centro città. «Le Poste – conclude Boscagli - offrono un servizio fondamentale di vicinato in molti dei nostri territori e più volte è stato chiesto loro di continuare servizi in quartieri periferici. A fronte di questo non c’è evidentemente un corrispettivo riconoscimento di spazi dove lasciare i mezzi che troviamo oggi al Parini ma anche altrove. Se da un lato non sono i cittadini a dover pagare perdendo liberi posti auto, dall’altro amministrazione e Poste trovino una soluzione anche a garanzia di un servizio che ad oggi è ancora fondamentale». In attesa che i posti auto di via Badoni vengano liberati, quello della sosta si conferma uno dei temi più caldi nel dibattito pubblico in città.

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