Cronaca / Lecco città
Mercoledì 22 Febbraio 2017
«Le piccole imprese finanziano
settore pubblico e grandi ditte»
Pagamenti in ritardo: Api Lecco sollecita il Governo ad intervenire dopo il nuovo avviso della Commissione europea
«Piccole e medie imprese ridotte a banca della grande industria: inaccettabili 90 giorni per i pagamenti». Sulla situazione che ha attirato l’attenzione della Commissione europea, al secondo passaggio della procedura d’infrazione, interviene duramente anche Api Lecco.
L’Italia è tra le quattro nazioni richiamate a livello continentale per il mancato rispetto delle norme comunitarie relative ai tempi di pagamento, sia da parte della pubblica amministrazione che nelle transazioni business to business.
A questa partita guardano con attenzione le Pmi, che questi ritardi li subiscono in modo più accentuato. Se in Europa generalmente il termine di 60 giorni fissato dalla Ue per il saldo dei fornitori è rispettato, in Italia i pagamenti vanno alle calende greche. Lo sottolinea il presidente Api Luigi Sabadini, che rimarca come i tempi di pagamento da parte delle pubbliche amministrazioni arrivino addirittura a «131 giorni (fonte Intrum Justitia), mentre tra privati si superano mediamente i tre mesi. Il mancato rispetto della normativa europea che prevede tempi certi nei pagamenti provoca un grave squilibrio finanziario che subiscono soprattutto le Pmi - afferma Sabadini -, dovendo combattere ogni giorno crisi di liquidità e di cassa».
L’auspicio è dunque che il Governo intervenga subito per garantire maggiore puntualità nei pagamenti, fatto che «preserverebbe la competitività delle nostre imprese: ridurrebbe la necessità di ricorrere al credito bancario e avrebbe un impatto positivo anche sul fronte delle assunzioni di nuovo personale».
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