Cronaca / Lecco città
Sabato 31 Marzo 2018
Le minacce alla nostra collega
Oggi il presidio in città
Lecco, dopo la nuova mail intimidatoria alla redattrice de “La Provincia di Lecco” sindacato e Gruppo cronisti alle 16 in piazza «contro questa vigliacca aggressione ai giornalisti»
Lecco
Si terrà nel pomeriggio di oggi, martedì 3 aprile, alle ore 16, davanti nostra redazione in via Raffaello Sanzio, l’iniziativa pubblica di solidarietà, organizzata dall’Associazione lombarda dei giornalisti (Alg), dal Gruppo cronisti lombardo e dalla Fnsi (Federazione Nazionale Stampa Italiana), a sostegno di Antonella Crippa, cronista di nera e giudiziaria de “La Provincia di Lecco” che venerdì scorso ha ricevuto una mail di minacce in cui veniva invitata a stare attenta e a guardarsi le spalle, con riferimento all’aggressione subita, per altra vicenda, dal collega Beppe Grossi un anno fa.
Un’intimidazione che si poi ripetuta nella giornata di mercoledì. Rende noto il presidente dell’Alg Paolo Perucchini: «E’ avvenuta una seconda vigliaccata. Ad Antonella è giunta una nuova mail in cui l’anonimo mittente specifica come la precedente fosse un invito precauzionale. È ora di dire basta a questo clima intimidatorio verso chi fa informazione. Il sindacato dei giornalisti non lascia soli i cronisti che raccontano il territorio. E cammina apertamente al loro fianco quando vengono minacciati. Martedì pomeriggio saremo a Lecco e invitiamo i colleghi giornalisti e la società civile a dimostrare concretamente la loro solidarietà ai cronisti e alla redazione de “La Provincia”».
La solidarietà
Pubblici messaggi di solidarietà nei confronti della collega erano giunti da più parti negli scorsi giorni. Il sindaco di Lecco Virginio Brivio aveva invitato a tenere alta la guardia di fronte a un episodio così grave, mentre il coordinamento provinciale di Libera, nell’esprime la più sentita vicinanza e solidarietà, aveva ribadito come il diritto all’informazione e il dovere di cronaca debbano essere «capisaldi della legalità e della democrazia ed ogni giornalista deve poter essere libero di esercitare la sua professione senza sentirsi minacciato nella propria incolumità. Ogni tentativo di intimidire chi lavora per garantire la libera informazione va fermamente respinto e condannato da tutta la comunità, come del resto sta avvenendo in queste ore».
Si attendono intanto gli esiti delle due denunce presentata dalla collega, la prima alla Polizia giudiziaria della Procura di Lecco, la seconda al Comando provinciale dei carabinieri: «Mi affido alle forze dell’ordine e alla Procura, in cui ho piena fiducia. Un senso di inquietudine lo provo – aveva spiegato – soprattutto perché non si sa da che parte arrivi la minaccia. Più che per me la preoccupazione maggiore riguarda la mia famiglia. Mi auguro che le indagini arrivino in tempi brevi a dare una risposta. Dovesse essere scoperta la persona che mi ha inviato questa minaccia, vorrò andare fino in fondo, perché un giornalista non può essere minacciato».
Tutti i cittadini sono invitati
Il presidio di solidarietà alla collega e agli operatori dell’informazione è pubblico, gli organizzatori invitano la società civile a prendervi parte, un invito espresso dallo stesso sindaco Virginio Brivio nelle ultime ore: «Si tratta di episodi molto gravi che non vanno in alcun modo sottovalutati e che ci indicano come anche il nostro territorio non sia per nulla un’isola felice. I giornalisti devono essere liberi di fare il loro lavoro e di informare le persone raccontando cosa avviene nella nostra società senza temere ripercussioni. In questa sua assoluta liberta, la categoria della stampa va tutelata il più possibile e non solo dalle forze dell’ordine, che mi auguro arrivino presto ad individuare l’autore delle minacce, ma anche dall’intera comunità che non può accettare che certi fatti avvengano, non fosse altro che a rimetterci di fronte a comportamenti di indifferenza è la società civile stessa, che vede a rischio l’accesso a un’informazione libera e obiettiva. Martedì l’invito all’iniziativa non è quindi rivolto solo al mondo della stampa, ma a tutti i cittadini che credono nella legalità».
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