Le mele di San Nicolò agli studenti: l’iniziativa del nostro quotidiano insieme ad Aido e Confcommercio

Idea che nasce per portare la cultura del dono all’interno delle scuole, creando così un parallelo tra l’attività di informazione dell’Aido, del donare, e San Nicolò che donò le mele in aiuto a tre bambini poveri

C’è una tradizione che è tutta lecchese: quella delle mele decorate in onore di San Nicolò, che si tramanda di madre in figlia, anche se ormai sono sempre più spesso le nonne ad acquistare i “pomm”, le mele rosse e farinose, e a vestirle a festa.

Una preparazione non semplice: innanzitutto si deve realizzare il berretto rosso con il panno o con la carta stoffa, poi va decorato con un bordino di simil pelliccia bianco e si deve aggiungere un piccolo pompom o un campanellino. Realizzato il copricapo si deve posizionare la barba bianca, creata con l’ovatta, e infine con i pennarelli va disegnato il volto di San Nicolò sulla mela. C’è anche chi il volto lo disegna invece su un mandarino fissato sopra la mela con degli stecchini. la mela viene poi lasciata sul tavolo nella notte tra il 5 e il 6 dicembre, così che nel giorno del patrono della città, al risveglio i bambini possano trovarla.

Il 5 dicembre, un giorno in anticipo sulla ricorrenza visto il giorno del patrono le scuole saranno chiuse, gli alunni della media Antonietta Nava di via Pozzoli, della media Tommaso Grossi di via Ghislanzoni e della media Ponchielli di via Puccini a Maggianico, che fanno capo all’istituto comprensivo “Lecco 1” riceveranno le mele donate grazie all’iniziativa siglata dal nostro quotidiano “La Provincia di Lecco”, con Aido e Confcommercio. Tanti “pomm” confezionati uno ad uno nel loro sacchettino trasparente, che saranno consegnati dai volontari dell’Aido Lecco guidato da Giuseppe Larosa. Idea che nasce per portare la cultura del dono all’interno delle scuole, creando così un parallelo tra l’attività di informazione dell’Aido, del donare, e San Nicolò che donò le mele in aiuto.

Era l’anno 1000 quando i pescatori del piccolo borgo di Lecco decisero di affidarsi a San Nicola, scegliendolo come patrono. In breve la tradizione delle tre monete d’oro divenne tutta lecchese. E se qualcuno racconta che San Nicola aiutò tre ragazze a farsi la dote grazie a tre monete d’oro, a Lecco si preferisce la versione che narra di tre bambini che non avevano nulla da mangiare e San Nicola decise di regalar loro una mela ciascuno. Mele rosse e farinose, proprio quei “pomm” della tradizione locale, che nella notte si trasformarono in monete d’oro.

Una tradizione importante simbolo di quella che si può definire “lecchesità” e che l’Aido con il nostro quotidiano e Confcommercio porta avanti, trasmettendola alle nuove generazioni, che non sempre conoscono le tradizioni locali.

© RIPRODUZIONE RISERVATA