Cronaca / Lecco città
Lunedì 04 Maggio 2020
Latte, allarme Coldiretti
«Stop alle speculazioni»
Agricoltura: tensioni sul prezzo alla stalla con l’industria di trasformazione
Il presidente Trezzi: «Da 40 a 32 centesimi al litro, ma consumi stabili»
Anche il settore agricolo soffre l’emergenza. Alcuni comparti - florovivaismo e agriturismi - sono in ginocchio a causa del prolungato stop alle attività, ma in difficoltà si trova anche la filiera del latte dove forte è la tensione tra produttori e trasformatori. Al centro della contesa il prezzo del latte alla stalla, a inizio anno, prima cioè dell’emergenza coronavirus, fissato tra i 39 e i 40 centesimi al litro. Un valore riconosciuto come equo anche dai produttori: «Diciamo che c’erano tutti i presupposti per una stagione serena - dice Fortunato Trezzi, presidente di Coldiretti Como Lecco - la situazione è cambiata improvvisamente con l’emergenza perché abbiamo dovuto registrare il reiterato tentativo dell’industria di trasformazione di abbassare unilateralmente il prezzo riconosciuto ai produttori».
Da 40 centesimi, in fase di contrattazione, si è scesi così sino a 32-33 centesimi, soglia insostenibile in particolare dalle piccole imprese, spina dorsale del settore in Lombardia. «Non c’è stato un calo delle vendite - continua Trezzi - una parte dell’industria sta semplicemente cercando di approfittare dell’emergenza per aumentare i propri margini a scapito dei produttori».
Si tratta di uno dei capitoli chiave nell’agenda di Coldiretti, impegnata in queste settimane in un capillare lavoro di sostegno alle imprese. Un lavoro che hanno riassunto ieri, in una conferenza stampa da remoto, il presidente Trezzi e il direttore Giovanni Luigi Cremonesi.
Una situazione analoga a quella del latte interessa il mercato di frutta e verdura. In questo caso a parlare sono i dati Istat relativi al mese di marzo che evidenziano al dettaglio nel carrello della spesa aumenti sulla frutta del 3,7%, con punte del 4% per le mele e del 4,1% per le patate, a fronte del dato medio sull’inflazione in discesa allo 0,1%. «Aumenti - specifica Coldiretti - che non hanno giustificazione e di sicuro non determinati dai produttori». Questi ultimi, piuttosto, stanno soffrendo le difficoltà nell’export e la chiusura della ristorazione (drammatico il calo del giro di affari per il settore vitivinicolo).
Nell’emergenza - hanno sottolineato i vertici locali dell’associazione - le imprese del territorio hanno dimostrato flessibilità e capacità di innovazione implementando nuovi servizi attraverso i canali digitali. Un esempio è il servizio di consegna della spesa a domicilio messo in campo dai produttori della rete Campagna Amica: «Hanno aderito oltre 50 aziende - ha detto ancora Trezzi - in questo modo abbiamo garantito a tutte le famiglie lariane il consumo di cibo genuino, gustoso e a Km zero, a un prezzo equo. Ma anche nei negozi di alimentari e nei centri della grande distribuzione occorre privilegiare l’acquisto di prodotti nazionali, facendo attenzione all’origine in etichetta».
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