Cronaca / Lecco città
Lunedì 15 Luglio 2024
L’altro Lario: quello che spopola sul web
Il report Con 2.066.058 post #lakecomo supera su Instagram #portofino (1.360.890) e #amalfi (2.036.556)
Esiste un lago fatto di rive, borghi e montagne, ma non solo: in parallelo c’è un “lake Como” che viaggia a suon di hashtag, post e ricerche su Google. Nell’era del digitale, il lago di Como prende forma clic dopo clic sui motori di ricerca e sui social media.
Abbiamo deciso di solcare le acque di questo “lago di dati” analizzando l’andamento delle ricerche della voce “lake Como” su Google attraverso la piattaforma Google Trends.
Prima di iniziare ad esplorare “l’altro Lario”, è doveroso fare un avviso ai naviganti: le statistiche sono estremamente dinamiche poiché seguono l’andamento delle ricerche in tempo reale. Tuttavia, esistono delle tendenze costanti, che abbiamo scoperto durante la nostra indagine.
L’interesse per il “lake Como” sul web, dal 2004 a oggi, ha sempre seguito un andamento ciclico, con picchi annuali nei mesi da maggio a settembre. Le ricerche del termine sono calate solo nel 2020 e 2021, complici le restrizioni di viaggio imposte dalla pandemia. Ma il Covid, più che aver indebolito il “lake Como”, sembra averlo reso virale in tutto il mondo. All’impennata di ricerche effettuate nel 2022 è seguito un aumento sproporzionato rispetto agli anni precedenti: l’interesse non è mai stato così alto come ora.
Esiste poi una vera e propria geografia delle ricerche sul web relative al Lario: la maggior parte arriva da Regno Unito e Irlanda. Seguono Cipro, Svizzera e Australia, che supera gli Stati Uniti.
In abbinamento al termine “lake Como”, le ricerche si diramano su alcuni temi correlati, primo fra tutti “Milano”. Chi visita il nostro lago, spesso ne approfitta per una gita meneghina, ma questo ragionamento è percorribile anche nell’altro senso. Segue Bellagio, la “perla”, tappa obbligatoria nella vacanza lariana, da raggiungere rigorosamente attraverso la via dell’acqua. Ad accelerare non sono solo le barche e i battelli, ma anche le ricerche relative ad essi. Dall’estate del 2022 in poi, l’interesse sul web per taxi boat, tour in barca e battelli ha conosciuto picchi mai visti finora, tra le code infinite alle biglietterie e il fenomeno dei tour in barca, regolari o abusivi.
I numeri sono altrettanto alti anche per le ricerche riguardanti le ville: quella del Balbianello vince su tutte. C’è chi addirittura per trovarla, non conoscendone il nome, chiede a Google: “Star Wars lake Como”. Ma anche Villa Monastero a Varenna dice la sua. Succede anche che, curiosando tra le ricerche più associate al nostro lago, compaiano altri luoghi d’Italia, come Capri, Venezia e Firenze. Si conferma così l’ipotesi che la vacanza sul lago di Como sia solo una delle tante tappe “dell’italian tour”.
Se invece analizziamo gli argomenti associati a “lake Como” più in tendenza negli ultimi 12 mesi, al primo posto c’è Taylor Swift . Dopo aver alloggiato a Tremezzo, la popstar ha portato sulle rive del Lario un flusso extra di turisti. Ma la Swift non è l’unica a trainare le ricerche sul web: al suo fianco c’è Margot Robbie e il perenne George Clooney , vero pioniere del lago dei vip.
Non solo celebrità, ma anche informazioni pratiche per organizzare la propria vacanza: nell’ultimo anno sono aumentate del +200% le ricerche sul meteo (che in questi mesi non è stato particolarmente clemente) e un +120% di ricerche sul biglietto giornaliero per i battelli. In aumento anche le ricerche specifiche di locali e hotel prestigiosi.
Ma, come abbiamo detto, Google non è l’unico osservatorio per conoscere da vicino il “lago del web”. Come viene raccontato il “lake Como” sui social media? Qui il metodo di analisi scelto è l’hashtag, cioè una parola o una breve frase preceduta dal simbolo “#”, che funge da etichetta per categorizzare i contenuti social e facilitare gli altri utenti interessati a quell’argomento.
Ad oggi, su Instagram, con 2.166.058 di contenuti social correlati, #lakecomo supera perfino #portofino (1.360.890 post) e #amalfi (2.036.556 post).
Se da un lato il web ha aumentato la visibilità del lago di Como, attirando visitatori da ogni angolo del pianeta, dall’altro c’è il rischio concreto che il Lario, quello fatto d’acqua, si trasformi nel set fotografico del suo gemello digitale. E che i turisti “mordi e fuggi”, approdando sulle rive del vero “lake Como”, lo riducano a un hashtag.
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