Cronaca / Lecco città
Mercoledì 07 Febbraio 2018
La Valletta. “Amea Sistemi”
Sciopero è a oltranza
I lavoratori dell’impresa non vedono lo stipendio da tre mesi
Sciopero ad oltranza dei lavoratori di Amea Sistemi che non vedono lo stipendio da tre mesi. Sui conti correnti dei quattordici lavoratori non sono stati versati i pagamenti per il mese di novembre e dicembre così come non è arrivata neppure la tredicesima. Lunedì dovrebbe essere accreditato il mese di gennaio ma davanti ai cancelli di viale Lombardia non c’è nessuno che ci conta davvero.
«La situazione - denunciano i sindacalisti di Cgil e Cisl, ieri presenti a La Valletta insieme ai lavoratori - è esasperante. E si sta ripetendo quello che è accaduto lo scorso anno. Allora, proprio a febbraio - ricorda Antonio Guzzi della Fiom Cgil - i lavoratori avevano quattro mesi di stipendi arretrati. Si sono fermati per una settimana e si è scesi a due stipendi. Ora, sta accadendo la stessa identica cosa».
«Siamo stanchi di questa situazione - aggiunge Isilda Armando della Fim Cisl. - Sono almeno tre anni che si ripete la stessa storia. I lavoratori sono sempre stati pazienti. Sappiamo che l’azienda è in difficoltà e che in pochi anni è passata da 60 a 14 dipendenti. Tuttavia, anche se con litigi, si è sempre riusciti ad arrivare a una soluzione, senza mai andare oltre un certo limite. Stavolta, però, si rischia di arrivare a quattro, nonostante le promesse del proprietario. Per questo, come sindacati, abbiamo deciso che si aprirà il tavolo della trattativa solo nel momento in cui sarà stata pagata almeno una mensilità e presentato un piano di rientro».
Fino ad ora, i lavoratori rimasti, tutti tra i 40 e i 50 anni, hanno continuato a lavorare nonostante le condizioni proibitive. I rappresentanti sindacali Lucio Mariani e Mauro Sottocornola denunciano che all’interno del capannone si lavora al gelo, «a temperature di un grado» e che «i bagni non vengono mai puliti se non lo facciamo noi». A questo si aggiunge «la mancanza di sicurezza, provocata dalla mancanza di soldi».
«Tutti noi - spiega Sottocornola - siamo disposti a rimetterci subito al lavoro ma solo se verremo pagati. Abbiamo famiglia, mutui, rette scolastiche. La situazione è critica per tutti». Allo sciopero dello scorso anno aveva aderito il 60% dei lavoratori. A quello dell’altro giorno hanno risposto tutti. Un anno fa, quando ci siamo fermati per una settimana, avevamo ottenuto quello che volevamo. Speriamo che le cose vadano così anche questa volta anche se non crediamo alle favole che di volta in volta la proprietà ci racconta».
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