La tragedia sulla strada verso scuola. Muore a 18 anni, feriti due compagni
ForcolaFuori strada Panda con tre compagni di liceo. La vittima è René Sottocornola di Cosio, feriti gli altri due
Regoledo di Cosio è sconvolta. E sconvolti sono gli studenti della classe 5a del liceo sportivo Donegani di Sondrio e i compagni di squadra della under 19 Pezzini basket, nella quale René Sottocornola, 18 anni compiuti il 2 novembre scorso, militava.
Su tutti, sgomenti sono i suoi genitori, mamma Angelica, papà Mauro, la sorella maggiore e il fratellino che mai e poi mai si sarebbero aspettati di ricevere, ieri di buon mattino, la chiamata in cui si comunicava loro dell’incidente occorso a René.
Che non ha potuto essere salvato, nonostante i tempestivi soccorsi e il suo trasporto d’urgenza in elicottero all’ospedale di Sondrio. Era già in arresto cardiaco quando è stato preso in carico dal personale sanitario di Areu giunto sul luogo dell’incidente, a Forcola, sulla provinciale orobica all’ingresso di Sirta, poco dopo la deviazione per Tartano, e nulla si è potuto fare per salvarlo nemmeno una volta giunto in ospedale.
L’allarme è scattato alle 7.20 di ieri, quando la Panda su cui René Sottocornola viaggiava come passeggero, seduto a lato del conducente, ha perso aderenza con il terreno, reso scivoloso dalla patina di ghiaccio e brina che si forma sotto montagna al mattino e si è imbarcata. Con ogni probabilità il mezzo su cui viaggiavano in tre, tutti compagni di classe e tutti 18enni diretti a scuola a Sondrio, anche per effetto del peso esercitato dagli occupanti sul medesimo si è sbilanciato fino a diventare ingovernabile e a roteare su se stesso.
Tant’è che pur viaggiando verso Sondrio la parte anteriore dell’auto è stata ritrovata rivolta verso Morbegno, con la fiancata destra schiantata contro lo spigolo del muretto di recinzione di un’abitazione che si affaccia sulla Pedemontana.
«Abbiamo avvertito un botto e nulla più - ci hanno detto i residenti nella villetta -, poi d’un tratto la strada si è riempita di mezzi del soccorso, sanitario e non. Non sappiamo altro, salvo che sul posto sono arrivati anche i genitori di uno dei ragazzi».
Non restava quasi traccia, intorno alle 12, dell’accaduto sulla Pedemontana, salvo alcuni frammenti di vetro sparsi sullo spigolo del muretto e sul terriccio sottostante. Eppure, lì, anche per una tragica fatalità, ha perso la vita René Sottocornola che trovandosi seduto davanti, lato passeggero, ha impattato di più contro l’ostacolo.
Mentre il ragazzo che era alla guida, Alessandro Artene, di Morbegno, l’unico dei tre con la patente, e lo studente che viaggiava dietro, Federico Bongio, atleta del Csi Morbegno, nonostante siano stati soccorsi con codici di gravità rosso e giallo in realtà hanno riportato solo alcuni traumi e più che altro un grosso spavento.
Entrambi sono stati ricoverati all’ospedale Manzoni di Lecco. Con il passare delle ore le loro condizioni cliniche sono via via migliorate. Per il conducente si è preferito procedere con maggiore prudenza, mantenendone la sedazione per alcune ore, stante lo stato di agitazione conseguente allo choc subito.
Certamente non facile per lui, e per l’amico sopravvissuto, sarà il dopo. Il metabolizzare la scomparsa dell’amico René che, per quanto potuto apprendere, era salito sul treno di buon mattino a Cosio Valtellino per raggiungere la scuola, ma sarebbe poi sceso a Talamona per ricongiungersi agli amici che lo attendevano lì in auto. Poi la decisione di passare per la Pedemontana e, di lì a pochi chilometri, la tragedia.
Sul posto, per i rilievi di rito, si sono trattenuti a lungo i carabinieri del comando compagnia di Sondrio guidati dal maggiore Nicola Saverio Leone, e sono sopraggiunti anche i vigili del fuoco del distaccamento di Morbegno, che hanno dovuto tagliare la portiera d’accesso all’abitacolo per poter estrarre il ferito più grave, René appunto. Mentre per il recupero dell’auto si è attivato l’autosoccorso Guana di Sondrio, del Consorzio soccorso Valtellina.
La salma dello sfortunato ragazzo è stata ricomposta all’obitorio di Sondrio per essere sottoposta a ispezione cadaverica, ma appare improbabile che segua l’autopsia.
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