Cronaca / Lecco città
Mercoledì 31 Agosto 2016
La riforma delle società partecipate
«A Lecco non ci saranno conseguenze»
Daniele Riva: «Lariofiere è una realtà consolidata autosufficiente e funzionale ai fini istituzionali»
«Fermo restando che consideriamo corretta la razionalizzazione delle aziende speciali delle Camere di commerci voluta dal nuovo decreto di riordino degli enti, non siamo particolarmente preoccupati per i nuovi obblighi di legge che impongono di lasciare le partecipazioni dell’ente in società ritenute dal ministero non strategiche ai fini istituzionali».
Il presidente della Camera di commercio di Lecco Daniele Riva commenta la parte della “legge Madia” e il relativo decreto legislativo sulle società a partecipazione pubblica, che impone la rinuncia da parte degli enti pubblici a quelle quote societarie che abbiano «attività di produzione di beni e servizi non strettamente necessarie al perseguimento delle finalità istituzionali» spiegando che la Camera lecchese ha sì una miriade di partecipazioni in altrettante società legate al mondo camerale, «ma si tratta di partecipazioni con quote dello zero virgola o poco più», ci dice, che possono dunque essere lasciate senza contraccolpi finanziari né di altro genere.
E in tutto ciò Lariodesk, l’azienda speciale della Camera lecchese che promuove iniziative sull’innovazione e l’estero, e Lariofiere, dove la Camera lecchese partecipa al 41,8%, non dovrebbero risentirne «in quanto non costituiscono partecipazioni camerali in società esterne». Su Lariodesk, aggiunge Riva, «se il sistema creerà una realtà in grado di condividere iniziative con altre Camere noi faremo la nostra parte, mentre per quanto riguarda Lariofiere sottolineo che il polo fieristico locale, che non ha utili ma nemmeno ha buchi di bilancio, è ormai una realtà consolidata e assolutamente funzionale ai fini istituzionali, che peraltro in base alle ultime indicazioni uscite dall’assemblea dei soci sta arricchendo in modo particolare la propria offerta».
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