La nuova ondata di maltempo rende
l’estate del 2024 già da dimenticare
per gli agricoltori lariani

«Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione» commenta il presidente di Coldiretti Como e Lecco Fortunato Trezzi

Agricoltura ancora sotto scacco per il maltempo nelle province lariane, dove la cronaca delle ultime ore racconta di grandinate nella fascia prealpina, particolarmente intense nel Lecchese, corsi d’acqua esondati e danni a raffica nelle campagne, tra semine dilavate, prati e campi di cereali sommersi. Una situazione che rende l’estate 2024 già da dimenticare per gli agricoltori lariani. Non solo: degli oltre cento episodi di eventi estremi, tra tempeste di vento, nubifragi e grandinate, che si sono finora abbattuti sull’Italia a luglio, oltre uno su tre si è verificato in Lombardia. È quanto afferma la Coldiretti interprovinciale di Como e Lecco sulla base degli ultimi dati Eswd (European sever weather database) disponibili, in merito alla nuova ondata di maltempo che anche nelle ultime ore ha flagellato diverse aree del territorio. Danni si registrano sia nella pianura comasca che in Alto Lago, oltrechè nei territori contigui al comprensorio lariano, ovvero il Varesotto e la provincia di Bergamo.

I nostri tecnici – spiega la federazione Coldiretti– sono al lavoro per monitorare la situazione e raccogliere le eventuali segnalazioni di danni dalle aziende agricole associate.

«Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che – commenta il presidente Fortunato Trezzi – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne».

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