
Cronaca / Lecco città
Giovedì 03 Dicembre 2015
La Lega protesta
«Questo accordo
non s’ha da fare»
Il presidio A Lecco una cinquantina di militanti riuniti fuori dall’Asl «Accoglienza diffusa? Sbagliato. Non risolve»
Nonostante il freddo, nonostante l’orario, nonostante il posto un po’ infelice per fare una manifestazione, circa cinquanta fedelissimi della Lega Nord si sono presentati ieri nel tardo pomeriggio davanti al centro commerciale Le Piazze per protestare contro quello che stava per avvenire a pochi metri di distanza. All’interno della sala conferenze dell’Asl a fianco del centro commerciale, infatti, si riunivano tutti i sindaci della provincia di Lecco per votare l’accordo territoriale di un sistema integrato di accoglienza per i migranti. La lotta all’immigrazione è un cavallo di battaglia dei leghisti da sempre che si oppongono ai nuovi arrivi .
Davanti al centro commerciale si sono ritrovati tutti i pezzi da novanta del partito lecchese: dal consigliere comunale Giovanni Colombo all’ex sindaco Antonella Faggi, da Giulio De Capitani a Andrea Corti. Tanti militanti hanno picchettato in corso Carlo Alberto con striscioni, bandiere e anche magliette con stampata la scritta “Stop immigrazione”. A capo della manifestazione leghista il segretario provinciale del Carroccio Flavio Nogara che ha tenuto una conferenza stampa improvvisata a lato della strada. «Critichiamo sia la forma sia la sostanza di questa accoglienza diffusa – esordisce – non riteniamo che questo metodo possa essere una soluzione all’altezza del problema che sta attanagliando il nostro Paese e la nostra provincia. I migranti devono essere identificati, quelli che non hanno il diritto di rimanere qui vanno espulsi, bisogna aumentare i controlli». Tra le tesi sostenute dalla Lega Nord lecchese il pericolo che il nostro territorio possa diventare la “culla della Jihad”: «Il problema è serio e fondato – prosegue Nogara – non va sottovalutato, ce lo dicono le forze dell’ordine, le indagini, gli enti». Sulla questione del voto per l’accoglienza diffusa i sindaci targati Lega sono pronti a dare battaglia contro questa proposta arrivata dal Partito Democratico: «I nostri faranno valere le loro ragioni, quelle per cui stiamo manifestando qui in strada. Questo è un accordo che non va votato e rimandato ai consigli comunali – conclude il segretario – quello che mi chiedo è se i sindaci del Pd preferiranno seguire l’ordine del partito o dare più importanza alla sicurezza dei loro cittadini».
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