La galleria Monte Piazzo a rischio
Sulla carreggiata piovono calcinacci
A tre anni dai lavori che hanno riguardato la sistemazione della galleria rimasta chiusa per mesi, con tanti disagi per il territorio, sono stati segnalati dei distacchi di materiale dall’alto e fessurazioni nei marciapiedi.
Piovono sassi dalla galleria Monte Piazzo. Un mistero. E la sicurezza sulle nostre strade si fa tanto più problematica proprio perché le insidie arrivano non solo dalle imprudenze di chi è al volante, ma ancor più per l’incuria e la scarsa manutenzione.
A tre anni dai lavori che hanno riguardato la sistemazione della galleria rimasta chiusa per mesi, con tanti disagi per il territorio, infatti sono stati segnalati dei distacchi di materiale dall’alto e fessurazioni nei marciapiedi. Un grosso guaio di non facile soluzione. Per Anas si tratterebbe di un problema dovuto all’urto di un camion. I dubbi però si fanno largo, anche perché dal soffitto si è staccato il materiale, ma l’arcata di ferro non ha subìto danni. Inoltre sarebbero presenti fessurazioni che farebbero pensare più a un problema tecnico della galleria, che non a un urto.
La questione è finita sui tavoli dell’amministrazione provinciale di Lecco, con la richiesta del consigliere leghista Stefano Simonetti, al presidente Flavio Polano, di un consiglio provinciale aperto, alla presenza dei responsabili Anas.
Oltre ai distacchi dall’alto, ci sarebbe il sollevamento del marciapiede. La paura di trovarsi di fronte a una nuova chiusura è alta, con una serie di conseguenze negative sull’indotto economico e turistico. Chiudere la statale 36 vorrebbe dire mandare letteralmente in tilt la viabilità e bloccare l’economia locale. Anche in Valtellina si levano alte le preoccupazioni, soprattutto da parte delle categorie economiche, visto che ancora una volta si rischia l’isolamento viabilistico. La richiesta che arriva dal territorio è che si trovino al più presto delle alternative, per evitare di ritrovarsi nelle medesime condizioni vissute pochi anni fa.
Ma su tutto si solleva l’interrogativo sulla sicurezza della Monte Piazzo, perché se da un lato Anas avrebbe già in programma la sistemazione dei marciapiedi, non ci sarebbero invece in programma interventi per la messa in sicurezza della volta. Quella volta da cui potrebbero cadere altri calcinacci. Che la strada statale 36 sia una delle più pericolose d’Italia è noto, la stessa Anas ha deciso di abbassare il limite di velocità da 100 a 90 chilometri all’ora invece che rifare l’asfalto.
A giorni verranno accesi i quattro autovelox posizionati tra Mandello e Colico, die per direzione. «Come regalo di Natale, Anas invece di accedere gli autovelox dovrebbe regalare a chi transita sulla strada statale 36 maggiore sicurezza - dice Antonio Pasquini, consigliere provinciale di “Libertà e autonomia” -. L’asse viario della super 36 è fondamentale per il nostro territorio. Il distacco di materiale dall’alto e i problemi ai marciapiedi creano dubbi sulla sicurezza. Non dimentichiamo che negli anni passati si sono spesi soldi per fare dei lavori. Sul territorio ci sono già tante emergenze, Anas deve essere molto più presente ed attenta».
A lui fa eco Mattia Micheli, capogruppo provinciale di “Libertà e autonomia”, che rimarca: «È ora che Anas prenda in mano la cartina della statale 36 e inizi a programmare degli interventi risolutivi e non tampone. Una strada pericolosa e non conforme alle vigenti normative, non sarà da terzo mondo ma da secondo mondo».
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