Cronaca / Lecco città
Sabato 18 Marzo 2017
La Cisl: «Casi di lavoratori
picchiati dal principale»
Nel bilancio compaiono anche denunce per violenza e molestie: «L’ attività prevalente riguarda il recuperi dei crediti vantati da dipendenti»
la Cisl di Lecco e Monza ha presentato i risultati di lavoro 2016 dell’ufficio vertenze da cui emerge «una crisi che nell’economia del territorio è tutt’altro che finita», ha affermato Mario Todeschini, che nella segreteria del sindacato ha la delega alle vertenze.
Vertenze su questioni economiche per il recupero di stipendi e tfr, su licenziamenti, ma anche su discriminazioni, molestie sessuali e (con 6 casi in Brianza di cui 1 a Lecco nei soli primi due mesi del 2017) su lavoratori picchiati dai datori di lavoro sono i temi principali per i quali si è data assistenza.
Con oltre 1.500 lavoratori che si sono rivolti all’ufficio vertenze della Cisl Lecco e Monza e 10 milioni di euro recuperati fra ritardi nei pagamenti di stipendio e tfr il 2016 si è confermato ancora difficile per il mercato del lavoro locale.
In particolare, nel solo sportello lecchese, che in aprile sarà potenziato con l’arrivo di un altro addetto, i lavoratori assistiti sono stati 515, di cui 219 per vertenze individuali, 55 su 11 vertenze collettive e 241 per 39 fallimenti d’azienda.
Circa le azioni di opposizione a licenziamenti i casi seguiti a Lecco dalla Cisl sono stati 31. Unendo vertenze e fallimenti le situazioni riguardano 225 donne e 286 uomini
Con Todeschini alla presentazione c’erano anche la segretaria generale della Cisl Lecco e Monza, Rita Pavan, e Stefano Goi, direttore dell’ufficio vertenze.
«Il recupero crediti - ha affermato Goi - è in continuo aumento e rappresenta la parte centrale del nostro lavoro, segno che sul territorio la crisi continua, con molti recuperi crediti che finiscono in situazioni aziendali di procedure concorsuali».
Fra queste il concordato preventivo di cui, secondo Goi, «a Lecco si è abusato rispetto, ad esempio, a quanto accade sul territorio più vasto di Monza e Brianza. Secondo noi ciò è dovuto a valutazioni differenti da parte dei rispettivi tribunali». Il problema nei recuperi crediti, soprattutto quando c’è di mezzo un concordato, sono i tempi in cui il recupero si concretizza.
Fra le novità seguita dall’ufficio vertenze c’è la certificazione delle dimissioni, «dietro le quali - ha aggiunto Goi - spesso ci sono dimissioni solo apparentemente volontarie e in realtà derivanti da un’indicazione del datore di lavoro che licenzia e riassume in vista della cessione di ramo d’azienda. Un atto non legittimo ma per il quale non possiamo intervenire senza mandato del lavoratore».
Il quale, spesso, non denuncia situazioni difficili perché teme per il suo futuro. «Ai lavoratori - ha detto Todeschini - chiediamo di parlarcene per costruire insieme un percorso e non far proliferare certe situazioni».
«In realtà - ha sottolineato Goi - noi vediamo solo la punta di un iceberg, i lavoratori non sempre se la sentono e le cause sono spesso difficili. Ma ricordo che è lecito registrare quel che avviene in azienda, e la registrazione fatta secondo le regole, tenendo il cellulare con sé e non certo lasciandolo incustodito nella stanza in cui si registra, vale come prova in tribunale. È un’ottima forma di difesa quando ci sono situazioni gravi in azienda».
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