Intelligenza artificiale nelle scuole medie:
a Lecco si sperimenta alla Nava

La scuola media Nava dell’istituto comprensivo “Lecco 1” guidato dal preside Vittorio Ruberto, è l’unica scuola individuata su tutto il territorio regionale, dal Miur per avviare una sperimentazione didattica sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale nelle classi, che coinvolgerà quindici scuole in tutta Italia. L’obiettivo è quello di verificare quanto l’intelligenza artificiale possa coadiuvare gli insegnanti nello sforzo di personalizzazione della didattica, così da colmare i divari di apprendimento tra gli studenti in ragione delle diverse condizioni socioeconomiche di provenienza.

Il progetto prevede il coinvolgimento di quindici classi di quattro diverse regioni italiane: Lombardia, Toscana, Lazio e Calabria. «Questa esperienza, di grande valore tecnologico ed educativo, che vede il nostro territorio protagonista - dice il provveditore Adamo Castelnuovo - rappresenta una straordinaria opportunità di sviluppo sia per la comunità scolastica locale sia per il contesto sociale ed educativo della nostra provincia». Sulla stessa linea il dirigente Ruberto che sottolinea: «L’importanza di andare incontro alle novità, onde evitare di doverle subire. Non esiste, infatti, metodo più efficace di quello sperimentale per approdare alla conoscenza».

Importante «la collaborazione, la professionalità e la disponibilità dimostrate dai docenti della Nava - prosegue il preside Ruberto - Il fatto che lo studio proposto dal Ministero si realizzi in una scuola di quartiere, frequentata da un’utenza molto eterogenea, consentirà di ricavare risultati preziosi ed attendibili rispetto alla bontà della metodologia adottata». Il progetto mira in primis a valutare se l’utilizzo di assistenti didattici personalizzati – la cui efficacia per migliorare gli apprendimenti è ben nota nella letteratura specialistica – possa essere replicato efficacemente tramite assistenti virtuali. La sperimentazione biennale, principalmente focalizzata sulle discipline Stem, ovvero tecnico scientifiche, e sulle lingue straniere, comporterà l’utilizzo di alcune funzionalità guidate dall’intelligenza artificiale in ambiente Google Workspace for education. Questi strumenti saranno utilizzati come assistenti virtuali per monitorare e segnalare agli insegnanti le difficoltà individuali degli studenti, consentendo interventi mirati di supporto. Il ricorso all’intelligenza artificiale potrebbe anche facilitare l’inclusione degli alunni con disabilità, fornendo risorse adatte alle loro esigenze specifiche e promuovendo un ambiente educativo più inclusivo. Un progetto quindi che intende fornire un supporto all’attività degli insegnanti tracciando in modo puntuale i percorsi di apprendimento individuali. Il progetto potrà contribuire a ridurre il divario digitale e a rafforzare le competenze digitali sia degli studenti che degli insegnanti.

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