Infrastrutture, plauso all’appello di Confindustria: «Manca una programmazione condivisa»

Le associazioni di categoria lecchesi unite nel chiedere il coinvolgimento per trovare una soluzione all’emergenza infrastrutture e viabilità. Dopo l’appello di Marco Campanari di Confindustria Lecco e Sondrio, che ha parlato della necessità, per le istituzioni, di discutere con il mondo imprenditoriale e produttivo circa le decisioni su infrastrutture stradali e ferroviarie, anche Confartigianato, Confapi e Confcommercio locali si sono espresse in merito.

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«Le condizioni critiche delle infrastrutture stanno mettendo a dura prova il nostro territorio e la nostra economia – commenta Ilaria Bonacina, presidente di Confartigianato Imprese Lecco - Sotto questo aspetto condivido il pensiero del presidente di Confindustria Lecco e Sondrio Marco Campanari, che invita le istituzioni ad abbandonare la strada dei tavoli e a considerare le associazioni datoriali un interlocutore fisso. Considerato che abbiamo il polso della situazione economica, per quanto riguarda i rispettivi settori, ma anche delle criticità che gli operatori incontrano a causa delle gravi lacune della rete infrastrutturale, un confronto con noi potrebbe essere funzionale. È determinante riuscire a focalizzarsi su quello che effettivamente si può fare per riuscire a ridurre al massimo gli effetti negativi, laddove questo sia possibile. La programmazione e l’organizzazione anche logistica dei cantieri va studiata non soltanto in funzione del singolo intervento da realizzare ma di tutta la situazione infrastrutturale del territorio, cercando poi di rispettare il cronoprogramma definito».

Dello stesso avviso anche Alberto Riva di Confcommercio Lecco: «Ciò che ha evidenziato Marco Campanari è condiviso anche da Confcommercio Lecco, sia per quanto riguarda il trasporto cittadino che quello extra-cittadino, sulla Statale 36, sulla Lecco-Bergamo, tenendo anche in considerazione la prossima chiusura del ponte di Paderno. Basti pensare alla chiusura del ponte di qualche anno fa, con conseguenze dannose per il commercio del meratese – prosegue – Quella era una linea di collegamento con la Bergamasca. Quello che Confindustria auspica, ossia un confronto permanente su questi temi da parte delle aziende, è corretto e condivisibile. Sembra proprio che non ci sia una regia unica, questo crea problemi alla popolazione e anche alle imprese, che sulle strade viaggiano con le merci non solamente del manifatturiero, ma anche di tutto il sistema di approvvigionamento dei negozi e quant’altro».

Occorre smetterla di parlare di temi vecchi quarant’anni e fare qualcosa, anche di innovativo, secondo Andrea Beri di Confapi Lecco e Sondrio. «Non possiamo parlare di mancanza di soldi, ma di volontà politica – commenta – I soldi del Pnrr ci sono, manca l’intenzione di risolvere i problemi con lungimiranza. Se penso alla mia esperienza all’estero, ma anche solo in Liguria, le infrastrutture si sviluppano anche in verticale, laddove gli spazi mancano. C’è qualcosa di sbagliato nel sistema, i tavoli non bastano, perché ogni volta le cose rimangono come sono. C’è un problema di gestione politica del territorio, oltre che di gestione dei lavori che, una volta assegnati, non partono e, se partono, si bloccano. Tutto ciò – continua Beri – va a ledere lo sviluppo del territorio sia industriale che turistico e commerciale. Una soluzione, secondo me, sarebbe la creazione di un ponte da Parè all’Orsa Maggiore, alle Caviate. Abbiamo in città il Politecnico e il Cnr, le eccellenze non mancano, basta avere la volontà politica e non fare le stesse discussioni da anni».

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