Cronaca / Lecco città
Mercoledì 28 Ottobre 2020
In aula il giovane
che a fine maggio
travolse Chiara
Il processo. La ragazza morì dopo essere stata investita sulle strisce pedonali nella zona del Bione
È fissata per oggi l’udienza preliminare per la morte della studentessa diciannovenne Chiara Papini, travolta sulle strisce pedonali in via Papa Giovanni XXIII lo scorso giovedì 21 maggio.
La Procura della Repubblica di Lecco ha chiuso in tempi record le indagini su quanto accaduto quella sera poco dopo le 22 a Castello, quindi il pubblico ministero titolare del fascicolo, il sostituto procuratore Giulia Angeleri, ha chiesto rinvio a giudizio di Samuele Mellace, 22 anni, indagato per omicidio stradale aggravato dallo stato di ebbrezza, omissione di soccorso e fuga.
Davanti al gup Paolo Salvatore, l’avvocato Saverio Megna, difensore dell’imputato, opterà per un rito alternativo. Ad assistere la famiglia di Chiara, il papà Gianfranco, la mamma Anna e il fratellino Fabio, sarà l’avvocato Stefano Pelizzari. Non ci sarà – invece – in udienza il pm Angeleri, in congedo per malattia: la sostituirà in aula la collega Antonia Pavan, distaccata alla Procura cittadina da Como per dare una mano ai colleghi in sofferenza, dopo la partenza per Bergamo del procuratore Antonio Chiappani e la scomparsa di Laura Siani.
Se il giudice concederà il rito alternativo, la partita si chiuderà direttamente in udienza preliminare, probabilmente già domani mattina.
Quella sera Mellace guidava con un tasso alcolemico quasi il triplo superiore a quello consentito (1,47 g./l.) e non si era fermato a prestare soccorso alla povera chiara agonizzante sull’asfalto. La perizia cinematica affidata dalla pubblica accusa all’ingegner Pietro Fiumara avrebbe poi stabilito che la velocità di marcia della Renault Clio guidata dal ragazzo era quasi due volte superiore a quella prevista in quella zona, subito dopo la rotatoria: 56 chilometri orari contro 30. Stando ai rilievi operati dalla Polizia locale, la povera Chiara avrebbe compiuto un “volo” di 17,20 metri dopo l’impatto con la vettura. Secondo i testimoni, Mellace si sarebbe quindi fermato, sceso dall’auto, e alla vista della ragazza distesa sull’asfalto in una pozza di sangue, era risalito sulla vettura e si era dato alla fuga. Nell’impatto, però, la Renault Clio aveva perso la targa anteriore: c’era voluto un attimo per risalire all’identità del proprietario e successivamente del conducente.
Chiara Papini era morta il giorno dopo l’incidente all’ospedale di Varese. Con un ultimo gesto di generosità, i genitori della studentessa avevano acconsentito al prelievo degli organi. I funerali, che si erano svolti allo stadio Rigamonti-Ceppi, erano stati partecipatissimi.
Due giorni dopo la tragedia, Samuele Mellace era stato raggiunto dalla misura cautelare disposta dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lecco Salvatore Catalano su richiesta del pubblico ministero Angeleri. Da qualche mese si trova, sempre in regime di arresti domiciliari, in una comunità terapeutica.A. Cri.
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