Cronaca / Lecco città
Martedì 21 Febbraio 2017
Il Tubetto si accende
Tredici tute blu al lavoro
In fabbrica gli elettricisti e i manutentori, l’attività su una linea potrebbe riprendere ad aprile. A breve un incontro tra la nuova proprietà e i sindacati
Di nuovo le tute blu. al Tubettificio - non più europeo, ma con tutta probabilità lecchese, in sigla Tl - sono tornate le tute blu. Nel parcheggio interno, una decina di auto, uno dei due cancelli finalmente aperto.
Segnali che lo stabilimento di Pescarenico si è risvegliato dopo più di sei mesi di inattività. E come un organismo vivente, anche la fabbrica ha bisogno di un periodo di riattivazione muscolare (leggi manutenzione) per ripartire.
Attorno alle 10,30 di lunedì, qualche lavoratore è uscito per la pausa caffè o sigaretta. Poche parole. Chiediamo: «Tornati al lavoro?», «Vediamo, ci proviamo». Poi, di nuovo dentro in fabbrica attorno alla linea di produzione dei tubetti che necessita di una profonda manutenzione.
Mauro Castelli della Fiom riferisce: «Sono in azienda tredici persone tra elettricisti e manutentori. Da quanto mi dicono è probabile che fino ad aprile la produzione non possa riprendere perché gli interventi di manutenzione richiedono tempo».
I tredici tecnici sono stati assunti con contratto a tempo determinato fino a dicembre. «È una formula - spiega Castelli - che viene incontro anche alle esigenze dei lavoratori che, se le cose non dovessero andare per il verso giusto, manterranno il diritto alla mobilità». E Giovanni Gianola della Fim: «Stanno lavorando sulla linea che produce i tubetti per la cosmetica e l’alimentare. Poi la manutenzione si sposterà sulla linea delle bombole. Sono interventi che richiederanno un certo tempo, visto che era da un po’ che non si faceva manutenzione. Solo quando - continua Gianola - riprenderà la produzione si potrà avere un’idea di quante persone l’azienda assumerà».
Secondo quanto fin qui dichiarato, in una prima fase, quando comunque la produzione sarà ben avviata, l’organico del Tubettificio si assesterà attorno alle trenta-trentacinque persone. Poi, dipenderà dalla risposta del mercato.
Enrico Azzaro, segretario della Uilm: «È importante che la fabbrica abbia riaperto. Per il momento lavorano solo manutentori ed elettricisti. In questi giorni, qui in sede sindacale è arrivato più di qualche disoccupato a chiedere come contattare l’azienda per capire se ci sono possibilità di assunzione. Ricordo, comunque - aggiunge Azzaro - che nel contratto di acquisto l’impresa si è impegnata a valutare in via prioritaria gli ex dipendenti del Tubettificio. A questo punto - conclude il sindacalista speriamo di avere al più presto un incontro con la nuova proprietà per capire quali sono i programmi di riavvio dell’attività».
La nuova proprietà del Tubettificio ha il marchio Tecnocap, multinazionale di Cava dei Tirreni che produce chiusure girevoli (“twist”) per vasi di vetro, bottiglie e contenitori di plastica che vengono utilizzati nel settore alimentare e delle bevande, nel farmaceutico, e nelle industrie di bellezza.
Per concordare un incontro tra Tecnocap e i sindacati si sta muovendo la provincia. E da quanto filtra, i responsabili della provincia dovrebbero riuscire a convocare un vertice a Villa Locatelli per la prossima settimana. Per il sindacato sarà l’occasione di un primo confronto con la nuova proprietà del Tubettificio che, in questi giorni (il passaggio di proprietà è stato formalizzato giovedì 16), ha più volte fatto capire che è intenzionata ad aprire un dialogo costruttivo con i rappresentati dei lavoratori.
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