Cronaca / Lecco città
Mercoledì 09 Dicembre 2020
Il posto dei senzatetto
nascosto ai lecchesi
L’altra città Alla Piccola gli operai hanno sistemato delle barriere che dovrebbero impedire l’accesso, Ma all’interno una piccola comunità ha trovato riparo. E c’è pure qualcuno che fa una festicciola
A Palazzo delle Paure attendono che il centro si svuoti prima di sistemarsi. In piazza Affari già dal pomeriggio cercano riparo dal freddo sotto le coperte. Alla Piccola i pannelli posizionati dal Comune attorno alle stecche riparano dal vento ma hanno creato un luogo lontano da sguardi indiscreti abitato anche da altri. Sotto il portico di Santa Marta è da tempo che non si rifugia più nessuno, mentre c’è chi trova riparo nella galleria di negozi tra viale Dante e via Ghislanzoni.
In centro
Durante la giornata i senzatetto lecchesi sono dei veri e propri invisibili, tanto che spesso ci si accorge della loro presenza in città solo per le coperte e i cartoni lasciati in un angolo in attesa di essere utilizzati. Si possono incontrare a fare la fila davanti alla mensa della Caritas di San Nicolò, oppure, in questi giorni di pioggia, a cerca riparo sotto qualche porticato. La vita degli altri, pur limitata dalla pandemia, gli scorre attorno incurante di loro, se non per quel fastidio provato da alcuni per un cumulo di coperte lasciate nel posto sbagliato o per l’acre odore che si respira in alcuni angoli del salotto buono della città. Già da metà pomeriggio, ora che inizia a fare buio, con il vento freddo che si alza dal lago e la neve sulle montagne, in alcuni luoghi riparati della città cartoni vengono dispiegati per isolare per quanto possibile quegli umili giacigli e sopra vengono distese coperte e sacchi a pelo, con attorno i loro pochi averi. In piazza Affari già alle 16 una coppia di senza fissa dimora si è sistemata sotto il porticato, dietro la cassa automatica del parcheggio. Hanno un ombrello in due, uno zaino a testa e niente più. Cercano di dormire nonostante non lontano ci sia un gruppetto di ragazzi che chiacchierano mente si riparano dalla pioggia. Siamo a poche decine di metri dal centro ma il riflesso delle luminarie e l’eco delle musiche natalizie che rimbomba tra i negozi qui non arriva. Si sentono invece in piazza XX Settembre dove i due homeless che solitamente dormono nei pressi di Palazzo delle Paure attendono che si faccia buio, passeggiando sotto il portico dall’altra parte della piazza. Tra qualche ora, quando attorno non ci sarà più nessuno, prenderanno i loro cartoni e le loro coperte, diligentemente ripiegati e riposti in due angoli del porticato del polo museale, e si sistemeranno nei punti in cui c’è meno vento, proprio davanti alla porta di ingresso dell’edificio. Il gruppo dei senzafissa dimora che di notte si ripara alla Piccola è più nutrito, ma fino a quando non viene sera di loro è possibile vedere solo le coperte ripiegate sotto la tettoia. Da qualche settimana il Comune ha sistemato dei pannelli da cantiere tutto attorno alle strutture che necessitano di essere sistemate. Per i senzatetto che qui dormono funzionano anche da riparo dal vento, ma di fatto hanno anche creato un luogo al riparo dagli sguardi indiscreti che è stato immediatamente abitato da altri.
Pomeriggio musicale
L’altro pomeriggio, per esempio, da dietro queste barriere era possibile sentire musica, chiacchiere e risate. Un gruppo di una ventina di giovani, di origine straniera ma dalla parlata italiana molto fluente, quasi tutti senza mascherina e, almeno a giudicare dagli abiti, non certo tra coloro che sono costretti a dormire per strada, stavano passando il pomeriggio in allegria, con ben poca voglia di essere disturbati. Al calare della sera alla Piccola rimarranno soltanto coloro che non hanno altro posto dove andare, ora ancor più invisibili.
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