Cronaca / Lecco città
Mercoledì 07 Marzo 2018
«Il gruppo Fontana è in crescita
Ci serve una nuova fabbrica»
Il presidente dell’impresa annuncia l’intenzione di riaprire il confronto su Bosisio: «Siamo pronti a trattare sull’area di 40mila metri dove vogliamo costruire lo stabilimento»
«Torniamo all’attacco con Comune, Provincia, Regione, e anche oltre se necessario, per poter insediare a Bosisio Parini una nostra nuova fabbrica. Perciò chiederemo a breve un confronto anche col nuovo presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana. Siamo in una fase di forte espansione a cui non possiamo permetterci di rinunciare, e se non ci faranno fare un nuovo stabilimento sul territorio, dove contiamo di inserire centinaia di nuovi assunti, lo faremo comunque, ovviamente altrove».
Walter Fontana, presidente di Fontana Group, multinazionale famigliare dell’automotive che sfiora i mille dipendenti suddivisi nelle tre sedi di Calolziocorte (450), Turchia e Romania è dunque pronto a riaprire il negoziato che si è arenato qualche anno con il Comune di Bosisio per poter costruire su un terreno di 40mila metri quadrati, di proprietà dell’imprenditore ma sottoposto a vincolo di area agricola.
«Abbiamo piani importanti con i nostri clienti – afferma l’imprenditore, riferendosi, per l’automotive, al 60% di clientela del settore luxury e al 40% premium -. Vedendo quali sono i loro piani sui due prossimi quinquenni sappiamo bene cosa si muoverà nel mondo nei prossimi anni. Noi ci saremo, e ci serve un nuovo stabilimento. Perciò si torna a trattare su Bosisio».
Piani e programmi di lungo periodo già acquisiti e condivisi col management aziendale e che hanno già dato il via a una nuova tornata di investimenti, già partiti in questo mese con nuovi impianti in Turchia e presto anche in Italia e Romania.
«Siamo sereni – afferma l’imprenditore -, le commesse ci sono e abbiamo una visione di lungo periodo. Sulla base di questi piani la nostra azienda crescerà del 50% su logiche già definite».
Quindi, ci dice in sostanza l’imprenditore, non preoccupano le polemiche sui dazi del 10% che gli Usa stanno per mettere sull’alluminio, che l’azienda per fare le carrozzerie delle auto di lusso in 60 anni di attività ha acquistato per un totale di 150mila tonnellate, pari a 804 campi da calcio.
Dazi che, ha promesso Trump, a fronte di contromisure europee, potrebbero estendersi alla vendita di auto europee in Usa. «Non discuto le motivazioni – ci dice Fontana -, ogni singolo capo politico nella propria posizione può aver motivazioni di vario genere per agire in un certo modo. La globalizzazione ci è stata insegnata dagli americani e oggi nessuna nazione può fare a meno delle altre negli scambi economici. Noi – aggiunge – non facciamo prodotti di massa e l’alta gamma, o l’eccellenza assoluta, ha un suo mercato che difficilmente viene intaccato da questioni di prezzo».
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