Situazione finanziaria precaria, debiti per 3,5 milioni, la proroga non scontata per la gestione dei parcheggi, la contrarietà al ricorso al Tar per la demolizione della Palazzina uffici della Piccola e la richiesta di cambiare la dirigenza della società.
L’assemblea dei soci di Linee Lecco (il socio è in realtà uno solo, al 100%, ossia il Comune di Lecco) arriva come un colpo di spada sul futuro della municipalizzata e delle sue figure apicali.
Di fatto, l’ultimo capitolo in ordine di tempo di una serie di conflitti burocratici e relazionali che animava da due anni il rapporto tra l’amministrazione del sindaco Mauro Gattinoni e la società cui è affidato il trasporto pubblico e la gestione dei parcheggi cittadini.
Quello messo nero su bianco lunedì scorso è un vero e proprio atto di sfiducia innanzitutto verso il presidente di Linee Lecco, Mauro Frigerio, un punto di non ritorno nei rapporti tra i due enti. Il focus del Comune riguarda diversi aspetti.
Anzitutto, la situazione finanziaria della società, definita precaria e con significativa esposizione debitoria, per la quale il Comune di fatto calca nuovamente la mano sulla diversa interpretazione del contratto di gestione dei parcheggi e sulle maggiori quote da riversare a Palazzo Bovara da parte di Linee Lecco. Nel concreto, l’esposizione salirebbe così a circa 3,5 milioni di euro.
Non solo, lo stesso Comune metterebbe nero su bianco che la stessa gestione dei parcheggi non sarebbe garantita, per il futuro a Linee Lecco.
Un tema più volte citato, invece, dalla società, proprio a garanzia della solidità economica dell’ente anche oltre il termine della proroga attuale, fissato a fine anno.
Per quanto riguarda il caso della Palazzina uffici della Piccola (del quale il Comune ha ordinato la demolizione in quanto abusivo), Linee Lecco conferma di aver impugnato al Tar l’istanza di Palazzo Bovara. Una scelta ampiamente sgradita all’amministrazione che mette nero su bianco non solo di dissociarsi dall’azione legale, ma di riservarsi di agire contro gli amministratori stessi.
Nel complesso, insomma, si profila un quadro di profonda insoddisfazione del Comune che, quindi, non può concludere altro se non di chiedere un immediato cambio di strategie e di assetti in direzione aziendale. Tradotto, sfiducia ai vertici della società, in primis al presidente Mauro Frigerio.
«Tengo a ribadire - dichiara Frigerio - che il bilancio è stato comunque approvato dal socio unico e che il cda di Linee Lecco ha all’unanimità ha preso atto della relazione del sindaco e si atterrà alle richieste espresse. Valuterà quello che il sindaco ha messo nero su bianco e si assumerà la responsabilità delle decisioni. Le mie dimissioni? Per la verità sono già sul piatto, anche se prima intendo capire tutti gli elementi di questo ricorso al Tar che pende sul caso della palazzina uffici della Piccola. Un ricorso che, voglio ribadirlo, non ha il senso di andare contro l’amministrazione ma semplicemente di tutelare l’azienda e le persone coinvolte e citate nell’ordinanza del Comune. Tra cui, ovviamente, me e il direttore. Resta il fatto che, fino all’ultimo momento, Linee Lecco perseguirà ogni possibile soluzione stragiudiziale. I rilievi su posizione debitoria e situazione finanziaria? Ci sono evidenze nel bilancio, e la situazione non è drammatica come qualcuno vorrebbe dipingere. Ognuno esprime ovviamente i concetti che vuole, assumendosene poi la responsabilità».
© RIPRODUZIONE RISERVATA