I pendolari: «Treni da migliorare
anche per arrivare alle Olimpiadi»
Giorgio Dahò, rappresentante dei viaggiatori conferenza Tpl, e i comitati dei pendolari della linea ferroviaria che collega la Valtellina a Milano passando per Lecco ha chiesto un incontro urgente in Regione
«Un incontro urgente per capire quali provvedimenti saranno presi nel breve periodo per offrire un servizio decente sulla linea delle Olimpiadi e che sia pienamente adeguato alle esigenze dei viaggiatori quotidiani e turistici». A chiederlo alla Regione sono Giorgio Dahò, rappresentante dei viaggiatori conferenza Tpl, e i comitati dei pendolari della linea ferroviaria che collega la Valtellina a Milano passando per Lecco.
La richiesta arriva all’indomani della decisione di Trenord di spostare dagli orari di punta i nuovi treni “Donizetti”, immessi sui binari locali alla fine di marzo, a causa della loro capienza insufficiente. Orari su cui da alcuni giorni sono tornati i vecchi vagoni “media distanza”, «che – dicono i pendolari - Trenord ha riesumato dai vasti depositi di rottami accantonati sui binari morti». «Apprendiamo che la ragione accampata per questa operazione – prosegue il comitato in una nota - sarebbe effettivamente la ridotta capacità dei nuovi convogli nelle corse utilizzate dai turisti nel fine settimana. Ciò però dimostra di fatto che interessa poco che i pendolari debbano viaggiare in piedi tutti i giorni ed ammassati in spazi angusti e sovraffollati. Infatti, mentre i vecchi convogli in piena composizione avevano una capacità di 634 posti, i nuovi treni ne hanno solo 520 (fonte sito Trenord), oltre 110 in meno».
Una questione che, ricordano i pendolari, era già stata evidenziata con la prima serie di “Coradia”, che ne impediva l’utilizzo sulle corse più affollate. «A questo dato di fatto, ai minori posti cioè – proseguono dal comitato – si aggiunge una mino re fruibilità degli spazi interni, in particolare nei vestiboli, nonché del numero e della disposizione delle porte sbagliati che costringono a percorrere in fila indiana lunghi corridoi, allungare i tempi di sosta e aumentano il rischio di rimanere bloccati a bordo».
Il parere in merito Insomma, treni inadatti a svolgere un servizio idoneo alle particolarità della linea valtellinese. «Né la Regione, né Trenord si sono mai dati la briga di chiedere un parere in merito da parte di chi frequenta la linea tutti i giorni – ancora i rappresentanti dei viaggiatori -. Infatti dal 2019 la Regione non convoca più i tavoli di confronto con i comitati pendolari, nonostante gli impegni presi. Di certo, a diminuire l’affollamento non aiutano le frequenti soppressioni o i ritardi che continuano ad imperversare sui treni di rinforzo della sera (2874 e 2876), nonché la deviazione del treno 2855 a Rogoredo, concentrando così maggiormente l’utenza sulle altre corse. Nondimeno, a nulla serve il ripristino dei vecchi convogli se poi questi vengono fatti viaggiare in composizione ridotta, come già sta verificandosi, a maggior riprova dello scarso interesse di fondo per la “clientela” quotidiana».
I comitati si dicono, infine, particolarmente preoccupati per i problemi di sovraffollamento legati alla stagione estiva, diffidando fin da subito ad utilizzare treni di capacità ridotta nei prossimi mesi sulla linea.
© RIPRODUZIONE RISERVATA