Cronaca / Lecco città
Giovedì 30 Aprile 2020
I pendolari chiedono
chiarezza alla Regione
Con una dura nota i comitati vogliono garanzie sui servizi e sul rispetto delle norme per evitare i contagi
Se c’è qualche incertezza su come ripartire dal 4 maggio, per i treni c’è totale confusione. Non hanno mezzi termini i pendolari di tutta Lombardia, che ieri in una nota hanno pesantemente richiamato la Regione Lombardia, guidata da Attilio Fontana, perché finalmente prenda posizione.
I pendolari chiedono la ripresa dei servizi di trasporto locale e la garanzia che verranno assicurate tutte le precauzioni per la sicurezza dei viaggiatori.
Sono tutti i comitati pendolari della regione ed i cinque rappresentanti regionali dei viaggiatori a mettere gli amministratori regionali, da Fontana all’assessore ai trasporti Claudia Terzi, davanti alle proprie responsabilità. Franco Aggio, il lecchese Giorgio Dahò, il meratese Francesco Ninno, Sara Salmoiraghi, il bergamasco Stefano Lorenzi, ed i comitati del vimercatese, bassa bergamasca, meratese, Milano-Novara, Lecco-Milano, lecchese, pavesi, Besanino, Utf, InOrario, cremaschi, Romano, i pendolari bergamaschi e tutti gli altri hanno firmato una nota congiunta in cui sostengono che «mancano pochissimi giorni alla ripartenza ed a questo punto non è più procrastinabile da parte di Regione Lombardia una comunicazione che confermi che l’offerta del Tpl, ferro, gomma e urbano, tornerà subito al 100% dei valori stabiliti dai contratti di servizio, come avveniva fino al lockdown».
L’organizzazione del servizio, il rispetto delle distanze, la dotazione di protezioni, gli orari, la quantità di treni e pullman, sono tutte risposte che a 5 giorni dalla ripartenza ancora non ci sono: «Questa comunicazione è compito degli enti titolari del trasporto pubblico e della Regione».
Finora hanno parlato solo i direttori e gli amministratori che forniscono il servizio e non sono titolari: «Non può essere demandata alle loro opinioni». Insomma, devono parlare governatore e assessore, non l’ad di Trenord, sembra quasi che stiano scappando dalle loro responsabilità sostengono i pendolari: «Attendiamo una parola ufficiale a brevissimo, dati i tempi più che ristretti, e sollecitiamo la convocazione di una conferenza regionale per il Tpl, per cui i temi sono ampiamente maturi».
I comitati ed i rappresentanti dei viaggiatori non vogliono sentire altro che una ripresa della piena capacità operativa, non a spizzichi e bocconi, a tronconi, in forma ridotta, un po’ sì e un po’ no: «Questa quota è l’unica praticabile e utile ad assicurare il più possibile il necessario distanziamento sociale sui mezzi di trasporto e garantire al successiva ripresa del settore, se tutti vogliamo che resti una funzione indispensabile per la Regione. Altre proposte fantasiose, e di dubbia realizzabilità, assieme al teorizzare sui massimi sistemi, sortiscono come effetto la distrazione dall’unico obiettivo utile e sensato che è il pronto ritorno al 100% del servizio».
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