Cronaca / Lecco città
Giovedì 24 Gennaio 2019
I 12 miliardi degli italiani
parcheggiati in Svizzera
«Importante investirli»
Dunque ora che ci sono, i 13,7 miliardi di dollari (fonte Banca dei Regolamenti Internazionali di Basilea) - ovvero 12 miliardi di euro - che hanno preso la strada delle banche svizzere, dopo le turbolenze politiche in Italia, che fine faranno?
La piazza finanziaria
Già perché il timore che quello scelto dai risparmiatori del Belpaese sia una sorta di “parcheggio” a tempo pare proprio essere passato da ipotetico a concreto. Tutto questo tenendo conto anche delle scelte operate in questi mesi da diversi istituti di credito rossocrociati, che hanno deciso - con cognizione di causa - di rimpolpare i propri organici, dopo una crisi che solo in Ticino ha lasciato sul campo più di 400 posti di lavoro nell’ultimo biennio. Premesso che i miliardi di dollari potrebbero aver, a buon diritto, superato la fatidica quota dei 15, a TeleTicino il presidente dell’Associazione bancaria ticinese, Alberto Petruzzella, ha fatto notare, come superata la fase dell’esodo continuo verso la Svizzera, «ora è importante che i capitali italiani restino e che li investano».
Come a dire: superato (al di qua del confine) lo scoglio della Legge di Stabilità, che tanti malumori aveva creato nel Governo giallo-verde e a Piazza Affari, ora occorre (al di là del confine e cioè in Svizzera) monitorare la situazione affinché il trend positivo dei mesi scorsi prosegua senza intoppi e scossoni.
Lo stesso presidente dell’Associazione bancaria ticinese ha confermato che «se i capitali italiani fossero solo parcheggiati qui per poi rientrare in Italia quando la situazione si sarà stabilizzata, per noi (la cosa, ndr) non è così interessante».
Di sicuro le dichiarazioni di Alberto Petruzzella rappresentano un elemento di novità nelle dinamiche transfrontaliere che interessano un settore strategico come quello delle finanze ed in particolare dei capitali, oggetto più volte di frizioni tra Italia e Svizzera. E, in questo contesto ad oggi rassicurante in tutto e per tutto per i risparmiatori italiani, non poteva mancare uno spot per le riservatissime banche della vicina Confederazione.
«Abbiamo un sistema bancario efficiente, quindi siamo il posto ideale per questo tipo di clientela», le parole del presidente dell’Associazione bancaria ticinese. E nel pieno rispetto della riservatezza citata poc’anzi, a precisa domanda da parte di TeleTicino e cioè quanti sono i miliardi che hanno attraverso - regolarmente, s’intende - il confine, la risposta lapidaria è stata: «Non abbiamo cifre precise».
I dati
Anche perché, insieme ai soldi di piccoli e medi risparmiatori, nel mare magnum (e che mare!) vanno inglobati anche i soldi dei clienti istituzionali, delle assicurazioni e delle grandi aziende, tanto per citare tre casi emblematici.
Di sicuro un quadro esaustivo della situazione si potrà avere ai primi di aprile, chiuso cioè il sipario sul primo trimestre 2019. Stando ai rumors filtrati dalla vicina Svizzera, nel 2018 sarebbe transitata dal confine, con tutti i crismi di legge, la cifra record di 1 miliardo al mese.
Ma ora che il tanto temuto spread (ieri a 252,50) ha trovato una propria dimensione, le cose potrebbero nuovamente cambiare. Dunque, non resta che aspettare e capire cosa accadrà da qui ai prossimi due mesi.
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