Cronaca / Lecco città
Giovedì 28 Dicembre 2017
«Gualtiero Marchesi
Un maestro che voleva
imparare sempre»
Il ricordo, Sara, la figlia del pittore Giancarlo Vitali fino all’ultimo ha curato la comunicazione dello chef: «Un uomo pieno di energia che non diceva mai di no»
Uno dei libri di Gualtiero Marchesi s’intitola “La logica delle cose semplici”. È la sottolineatura perfetta di una vicenda umana e professionale che ha cercato la perfezione nella semplicità. Gualtiero Marchesi, il rivoluzionario fondatore della cucina italiana contemporanea, è morto ieri all’età di 87 anni.
Ne parliamo con Sara Vitali, la figlia dell’artista Giancarlo, che ha curato sino all’ultimo la comunicazione della società e della fondazione legate al grande chef. E proprio Sara Vitali ci dà una notizia che ci consegna la zampata finale del leone. Ieri mattina, infatti, a poche ore dalla morte del maestro, il Comune di Milano ha aperto le buste per la gestione del ristorante Alla Scala e la società di Gualtiero Marchesi ha vinto la gara e guiderà il prestigioso locale per altri dieci anni. La straordinaria lezione del grande innovatore, continuerà così nel cuore di Milano, la città in cui è nata la sua bellissima storia. Sara Vitali ha iniziato a lavorare con Gualtiero Marchesi nel 1993, nel momento in cui lo chef abbandonava Milano e si trasferiva in Franciacorta: «In quel periodo lavoravo per Vittorio Moretti, il produttore del Bellavista e Gualtiero Marchesi accettò la proposta dell’imprenditore di diventare il nome ed il simbolo dell’Albereta, il ristorante situato nel cuore della Franciacorta. Marchesi lasciava una Milano prostrata da Tangentopoli per accettare una nuova sfida. Forse non tutti sanno che fu Gianni Brera a suggerire il nome di Marchesi a Moretti. «Tu hai bisogno di Gualtiero Marchesi – disse Brera a Moretti – perché è l’unico capace di portarti il mondo in Franciacorta”. E così fu. Da parte sua Marchesi accettò una nuova sfida: quella di fare una cucina rivolta ad uno stile di vita non più cittadino ed ovviamente la vinse».
Dopo alcuni anni di pausa, Sara Vitali ha ricominciato a collaborare con Marchesi nell’ultima fase della sua vita, più o meno in contemporanea con l’apertura del ristorante Alla Scala: «Era un periodo che nessuno si occupava più di Marchesi, anzi molti addirittura ne parlavano male. Anche per un senso di indignazione ho voluto seguirlo in questi anni, in cui ha dimostrato di poter insegnare ancora molto e di essere comunque un riferimento irrinunciabile».
Gualtiero Marchesi, dunque, è stato sino all’ultimo un uomo ricco di progetti e di idee; il suo approccio alla vita e alla professione è sempre stato caratterizzato dalla voglia di conoscere e di imparare: un aspetto in perfetta sintonia con la semplicità che ha inseguito per tutta la vita: «Gualtiero Marchesi era un uomo curioso e pieno di energia. Fino alla scorsa estate è stato sul pezzo e non diceva mai di no a nessuno come fanno i veri maestri. La morte della moglie prima e la malattia dopo, hanno spento quella curiosità e con lei se n’è andato anche Marchesi».
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