«Grazie per l’umanità, l’affetto, gli abbracci». La lettera dei genitori di Valentino Alquà

L’alpinista lecchese domenica scorsa è stato travolto da una valanga in territorio svizzero, perdendo la vita insieme all’amico Massimo Ratti

«Grazie. Da questa tragedia che ci ha così duramente colpiti abbiamo ricevuto tanto da tanti, riscoprendo valori apparentemente scomparsi o forse solo sovrastati e sommersi dal baccano mediatico».

Comincia così la lettera di Antonia e Adelio, genitori di Valentino Alquà, il 49enne che domenica scorsa ha perso la vita, insieme all’amico 36enne Massimo Ratti, sul costone nord della Pigne D’Arolla. I due lecchesi, alpinisti di grande esperienza, stavano salendo in cresta. Sarebbero scesi sciando, ma una valanga li ha travolti.

Lecco, una città sconvolta che venerdì ha salutato con grande affetto e commozione Vale e Maxi. E se la fidanzata e il fratello di Maxi avevano scelto di leggere un commovente ricordo durante il funerale, i genitori di Vale hanno voluto dire grazie, con una lettera, a chi li sta accompagnando in questi giorni di dolore.

«Grazie per l’umanità, l’affetto, gli abbracci, le lacrime di tutti coloro che condividono un dolore che porteremo sempre con noi, ormai anziani genitori, che non ricominceranno una nuova vita, ma rimpiangeranno l’affetto del figlio perduto. Grazie a tutto il CAI, al Soccorso Alpino e Speleologico, ai Ragni, ai Gamma che ci hanno sorretti e guidati, cosa avremmo fatto senza di loro? Grazie a Marco Anemoli e Luca Vitali che ci hanno accompagnato a Sion, in Svizzera, sostenendoci e aiutandoci. Marco è stato con noi due giorni: abbiamo toccato con mano la stima e l’affetto nei confronti di nostro figlio Valentino. Grazie ai due ragazzi della Polizia Cantonale per la loro professionalità e umanità. Grazie al Consolato Generale d’Italia a Ginevra, nelle persone della dottoressa Piccirillo e del signor Catanese, per essere prontamente intervenuto attivando l’assistenza nonostante i due giorni festivi. Grazie anche ai sacerdoti che hanno officiato la cerimonia funebre per la vicinanza dimostrata. E ora, soprattutto, un immenso grazie agli amici, ai parenti e a tutti coloro che ci sono stati vicini con le loro parole, le loro lacrime, i baci, gli abbracci e che ci hanno fatto capire quanto nostro figlio fosse stimato e amato. Grazie, infine, alle nostre famiglie: ai figli Betti ed Emiliano che condividono con noi questo dolore». Antonia e Adelio

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