Cronaca / Lecco città
Lunedì 06 Giugno 2016
Giovedì sciopero meccanici
A Milano corteo e comizio
La protesta proclamata da Fim-Fiom e Uilm per chiedere il contratto nazionale
Giovedì 9, metalmeccanici in sciopero per l’intera giornata. La protesta è stata proclamata in forma unitaria da Fiom-Fim e Uilm a sostegno della trattativa per il rinnovo del contratto nazionale.
Giovedì, le tute blu lecchesi di parteciperanno alla manifestazione organizzata a Milano e sfileranno per le vie della città, fino ad arrivare in Piazza Duca D’Aosta dove è in programma il comizio finale.
Come informa una nota di Fiom-Fim e Uilm, «per consentire ai lavoratori di partecipare all’iniziativa di Milano, da Lecco, sono stati organizzati i pullman e anche in questa occasione prevediamo una adesione di gran peso a sostegno del contratto nazionale. Un diritto - sottolineano i sindacati dei metalmeccanici - fondamentale e irrinunciabile per ogni lavoratore. Ora è chiaro a tutti i lavoratori che l’obiettivo degli imprenditori metalmeccanici, cancellare l’attuale sistema contrattuale basato su due livelli negoziali. Svuotare il contratto nazionale del suo valore di garanzia economica e normativa per tutti, dando solo la possibilità di concordare (forse) alcuni temi a livello aziendale». La protesta di giovedì 9 è stata deciso dopo l’interruzione delle trattative tra i sindacati e Federmeccanica. A quel punto, Fiom-Fim e Uilm hanno proclamato il blocco degli straordinari e della flessibilità, oltre a 12 ore di sciopero (quattro delle quali sono già state tenute martedì 31 maggio). In tutt’Italia, il contratto nazionale dei metalmeccanici riguarda più di un milione di lavoratori.
Contratto che riguarda più di un milione di lavoratori.
Il comunicato di Fim-Fiom e Uilm definisce «surreale l’incapacità dei rappresentanti degli imprenditori nel provare a fare un affondo e nel cercare le mediazioni che rendano possibile il rinnovo. Federmeccanica appare bloccata sulle sue posizioni».
Per contro, Fabio Storchi, presidente Federmeccanica, ha più volte spiegato: «Continuiamo a confrontarci su soluzioni che consentano di avvicinare le posizioni, non ce l’abbiamo fatta, ma il confronto deve avere un atteggiamento di disponibilità e noi siamo ancora seduti al tavolo e aspettiamo». Storchi ha sottolineato: «L’impianto della proposta non può cambiare, rinunciare a questo tipo di innovazione non sarebbe un cambiamento».
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