Gattinoni dopo l’affondo del prevosto
sugli affitti brevi: «Lecco rischia di diventare espulsiva per le giovani coppie»

Il sindaco: «Da anni ripeto che il caro affitti è il problema del futuro». Ma Magni (Solo Affitti Lecco): «In realtà ci sono tantissimi immobili sfitti perché i proprietari non si sentono protetti dalle attuali leggi che regolano gli affitti tradizionali»

Lecco città dormitorio a causa degli affitti brevi? Massimo Magni, imprenditore lecchese e titolare dell’azienda Solo Affitti Lecco con sede in piazza Manzoni, risponde a don Davide Milani, all’indomani dell’esternazione del prevosto, che esprime preoccupazione per un centro città sempre più in mano ai turisti e sempre meno ai residenti.

«Riconosco e apprezzo il lavoro del prevosto, che ha portato a Lecco molte manifestazioni culturali importanti, arricchendo la vita della nostra comunità» scrive Magni dalla sua pagina Facebook. «Mi ha un po’ deluso, però, questa sua presa di posizione sugli affitti brevi, che sembra basarsi più su sensazioni che su dati concreti, e alla preoccupazione di avere uno spazio così importante e bello come il nuovo oratorio vuoto». A detta di Magni, il calo di residenti nel centro storico è attribuibile a ben altre cause: «Specifico che sono cresciuto in oratorio e mio figlio lo frequenta regolarmente, ma siamo sicuri che la colpa è degli affitti brevi e non, oltre al calo demografico così evidente, al fatto che i ragazzi hanno sempre più opportunità e impegni con scuola, sport e interessi personali?». L’affitto breve incontra diverse esigenze: «La mia esperienza nel settore degli affitti brevi - scrive Magni - è iniziata nel 2015. Molti appartamenti in affitto residenziale nelle vie centrali rimanevano vuoti. Situati in zone rumorose durante l’estate, privi di parcheggio, con requisiti impiantistici non adeguati, non erano attraenti per affitti a lungo termine. Con la mia agenzia immobiliare non riuscivamo ad affittare. La soluzione è stata proporli in affitto breve: soluzione che, tra l’altro, offre un profitto maggiore ai proprietari». Senza considerare l’indotto che deriva dal flusso turistico agli esercenti del centro. Il grosso problema è anche un altro, osserva Magni: «Ci sono tantissimi immobili sfitti perché i proprietari non si sentono protetti dalle attuali leggi che regolano gli affitti tradizionali».

Le preoccupazioni di don Davide Milani vengono in parte condivise dal sindaco Gattinoni: «L’analisi del prevosto è vera, ma la situazione è ancora più complessa». Anzi: «Lecco rischia di essere una città espulsiva per le giovani coppie, e questo per motivi puramente di reddito». Si tratta, sottolinea il primo cittadino, di un fenomeno trasversale in tutte le città universitarie e turistiche: «Da anni ripeto che il problema del caro affitti è il problema del futuro. In questa logica va tutta l’azione che il Comune sta cercando di attuare sul tema dello studentato, che sarà una misura del PGT e che, auspichiamo, possa calmierare i prezzi in città. Don Davide ha sottolineato l’aspetto comunitario. Da sindaco, io sono preoccupato per l’impossibilità delle giovani coppie, di neolavoratori, di trovare un appartamento affittabile. Non solo in città ma anche nel circondario. Pagare fino a 2400 euro al mese, per un quadrilocale, 100-120 metri quadri, per una famiglia in centro, è davvero improponibile».

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