Futuro incerto per i pini di piazza Garibaldi a Lecco

Il destino dei pini del “cantun di ball” verrà deciso dopo la rimozione dei cubetti di porfido e quindi la valutazione dello stato delle radici. «La priorità è la sicurezza dei pedoni»

Sarà un’indagine esplorativa a decidere il destino dei tre pini domestici situati tra piazza Garibaldi e via Roma. A illustrare nel dettaglio ciò che accadrà è stato Alessandro Crippa, dirigente dell’area ambiente e lavori pubblici del comune di Lecco, durante la commissione dell’altra sera.

«In quel punto – ha spiegato l’ingegner Crippa – la pavimentazione è costituita solo dai cubetti di porfido. Una volta rimossi quelli, potremo valutare lo stato delle radici che creano le gibbosità». Come confermato anche dall’agronomo Giulio Fezzi, le radici si sono evolute in questo modo a causa degli stimoli prodotti dal traffico veicolare.

L’indagine, per la quale non è ancora stata fissata una data, potrà dare due risultati: le radici sono morte o comunque non necessarie alla stabilità delle piante; le radici sono vitali e indispensabili per la stabilità degli alberi. «Nel primo caso – ha proseguito Crippa – possiamo rimuovere questi elementi, responsabili delle gibbosità, mantenendo le piante. Dopodiché possiamo monitorare le modalità e i tempi di una loro ricrescita. Se invece le radici fossero indispensabili per la stabilità dei tre alberi, bisognerà procedere all’abbattimento».

Tutti i consiglieri presenti alla riunione, infatti, si sono trovati d’accordo su due punti: la priorità è la sicurezza dei pedoni; piazza Garibaldi prima o poi andrà riqualificata. Pertanto, la vera domanda è: quante risorse investire sulla sistemazione degli alberi?

«Qualsiasi operazione di scavo – ha ricordato il dottor Fezzi – dovrà essere effettuata senza danneggiare le radici. La nuova pavimentazione dovrà essere costituita da asfalto drenante». In altre parole, intervenire in quel punto, nel pieno centro della città, non sarà per nulla semplice. «Rialziamo la quota – ha proposto Corrado Valsecchi, capogruppo di Appello per Lecco – come si sta facendo sul lungolago. Così si scongiura il taglio di piante sane. Inserendo un dosso, inoltre, si può limitare la velocità dei residenti che transitano in quel punto».

Una proposta accolta con entusiasmo dai presenti. «Dobbiamo valutare che costo può avere un intervento simile – ha precisato l’assessore Sacchi –. Lì non c’è solo il traffico dei residenti ma anche quello dei veicoli che vengono a scaricare le merci per le attività commerciali, le quali a loro volta hanno degli accessi carrai che andrebbero sistemati se rialziamo la quota. Bisogna tenere in considerazione anche i sottoservizi».

L’ingegner Crippa ha assicurato che, qualora i pini dovessero essere rimossi, si programmerà l’inserimento di essenze arboree diverse. «La scelta dei nuovi alberi – ha precisato Stefano Villa di Ambientalmente – non dovrebbe tenere conto solo dei problemi legati alle radici. In piazza Garibaldi c’è un alto rischio di formazione di isole di calore. Le piante sono fondamentali in questo senso». Dopo un attimo di riflessione, Villa ha aggiunto: «Potremmo pensare di rendere pedonale l’intera zona così risolveremmo il problema». Un’ipotesi che evidenzia plasticamente il significato politico della questione. Del resto, in gioco c’è il futuro di uno dei cuori pulsanti della città.

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