Furto al Bione, la vittima scrive al sindaco... e al ladro

Il malvivente ha spaccato il vetro e rubato una borsa. «Servono provvedimenti immediati, non continui a rendere il parcheggio del Bione “il supermarket” del malaffare, della criminalità e del vandalismo»

Vetro rotto, portiera forzata e borsa rubata. Questo quanto accaduto, e non è la prima volta, nel parcheggio del Bione, a Lecco, in pieno giorno, nella giornata di mercoledì. A denunciare l’accaduto è Francesca, cittadina residente in città, che ha deciso di scrivere una lettera-denuncia al sindaco Mauro Gattinoni e allo stesso ladro.

«Caro sindaco le scrivo per portare alla sua attenzione la situazione del parcheggio Bione. Situazione che sicuramente conoscerà bene per gli innumerevoli articoli di giornali che io stessa ho letto in questi giorni. Nel pomeriggio di mercoledì come mio solito mi sono recata alla piscina comunale. All’uscita mi sono ritrovata con un vetro rotto e con una portiera forzata della mia auto, ovviamente la mia borsa rubata con effetti personali, documenti vari, bancomat e poco più di 40 euro nel portafoglio. Certo, ammetto di aver commesso un errore di distrazione, lasciare la mia borsa incustodita nella mia auto. Le posso dire che è stato, comunque, traumatico vedere le condizioni della mia auto parcheggiata con vetri rotti ovunque, in presenza di tante persone e soprattutto in pieno giorno».

Francesca ha immediatamente fatto denuncia ai carabinieri: «Mi è stato confermato che non esiste una telecamera in quella zona, diventata da troppi anni obiettivo di tanta gente di malaffare. Sindaco, il parcheggio del Bione a detto di molti è proprio un Far West oserei dire “Terra di Nessuno”: ci troviamo di fronte a innumerevoli episodi di piccoli furti con i vetri delle auto in frantumi con furti di borse/zaini, pezzi di auto asportati, atti vandalici perpetrati ai danni di chi si reca al centro sportivo».

E quindi la richiesta: «Quanto tempo ancora bisogna attendere per l’installazione di telecamere e dare risposte palpabili. Servono provvedimenti immediati, non continui a rendere il parcheggio del Bione “il supermarket” del malaffare, della criminalità e del vandalismo».

Francesca ha scritto anche una lettera a chi le ha rubato la borsa: «Caro Ladro Sfortunato. Ti definisco così in quanto, se non ti manca il denaro, certamente ti manca il senso dell’onore e quella della carità. Sono abituata a parlare con persone come te poiché ho insegnato in carcere per dieci anni (l’esperienza più significativa della mia carriera). Rubando la mia borsetta praticamente ti sei impossessato del mio “mondo”. Si è trattato di un furto di dati personali, ovvero foto a me care, quindi furto di memoria, di momenti, magari anche non ripetibili. Ti sei preso un portafoglio con misere 40 euro circa, i miei documenti, i miei occhiali…Valeva davvero la pena o ti è rimasto l’amaro in bocca?».

Infine una riflessione più personale: «Non so quali strade ti abbiano condotto a questo, voglio credere che sia una ragione più che plausibile: mancanza di lavoro? Hai mai pensato quanto sia deprimente andare per denunce e uffici per rifare documenti e bloccare bancomat e carta di credito? Mi chiedo se hai una coscienza o degli scrupoli morali. Non voglio augurarti niente solo che i miei soldi siano serviti per una buona causa, per qualcosa di utile. Io però di una cosa ti devo ringraziare. Ti ringrazio perché mi hai insegnato ad essere d’ora in poi più guardinga e pensar male e a non essere ingenua».

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