Cronaca / Lecco città
Martedì 08 Dicembre 2015
Furti in abitazione
Provincia di Lecco
fra le prime in Italia
Tutti i numeri I reati in generale diminuiscono
ma siamo una zona “tartassata” dai topi d’appartamento
Rodolfo Ratti (Sap): «Manca la certezza della pena»
I reati sono in diminuzione, a Lecco, ma spesso i cittadini hanno una percezione opposta, anche perché il nostro territorio è tra i più “tartassati” in quanto a furti in abitazione (14° in Italia). «Avessimo la certezza della pena non solo diminuirebbero i reati: le persone si sentirebbero più al sicuro».
A mettere in luce l’andamento della criminalità in Italia è stato il Sole 24 ore, che ha pubblicato le statistiche relative agli oltre cento territori provinciali del Belpaese basandosi sui dati del Dipartimento della pubblica sicurezza del ministero dell’Interno. Una fotografia precisa e impietosa, che racconta di un Paese in cui lo scorso anno sono stati denunciati circa 2,8 milioni di reati, pari a 320 all’ora. Una quantità enorme, nella quale anche il Lecchese ha il suo peso, considerato che nel complesso le denunce sono state quasi 12.000.
Un dato che impressiona, pari a 33 al giorno, ma che fa segnare una netta contrazione (-9%) rispetto all’anno precedente. Ciò nonostante, il fatto che nella maggior parte dei casi si tratti di furti in abitazione, scippi e borseggi (oltre seimila in totale) desta una sensazione marcata di insicurezza che si diffonde e trascina a lungo.
Lecco, con la sua settantesima posizione in relazione ai reati denunciati, è dunque ben lontana dalla vetta occupata dai territori più a rischio. Sul gradino più alto troviamo Milano, con ben 8.088 reati ogni centomila abitanti (a Lecco sono 3.521), seguita da Rimini (7.945), Bologna (7.420), Torino (6.880) e Roma (6.408).
Come detto, però, sono i furti a pesare in modo determinante sotto tutti gli aspetti: 1,58 milioni di denunce riguardano questi delitti, ma si può ben considerare che una parte dei colpi messi a segno non venga denunciata, fondamentalmente perché in Italia c’è – tra le altre – una lacuna grave, quella relativa alla certezza della pena.
«Se i reati scendono è senza dubbio merito dell’impegno del personale, sempre altissimo nonostante le difficoltà cui dobbiamo far fronte – commenta Rodolfo Ratti, segretario provinciale del Sap -. Mi riferisco alla scarsezza dei mezzi a disposizione, ai problemi logistici e relativi persino alle divise. Nonostante questo e malgrado salari ridicoli, l’abnegazione delle forze dell’ordine è fuori discussione. Il problema vero è un altro: la mancanza della certezza della pena».
In libertà dopo qualche ora
L’ultimo esempio è di questi giorni: i criminali arrestati dopo un inseguimento, a bordo di un’auto rubata e autori del tentato investimento di un agente, sono stati rimessi in libertà dopo qualche ora. «Chi commette un reato sa che non andrà in galera, o che se ci andrà sarà per periodi limitatissimi – aggiunge -. Il Codice penale prevede norme precise e pesanti: bisogna predisporre gli strumenti adatti a farle applicare, altrimenti gli sforzi delle forze dell’ordine saranno spesso vanificati, mentre i cittadini continueranno a non sentirsi al sicuro. Perché i reati potranno anche scendere, ma la percezione di insicurezza nelle persone è tangibile ed è legata al fatto che chi delinque, anche se viene arrestato riprenderà a farlo nel giro di troppo poco tempo».
Vale per i furti ma anche gli altri reati contro il patrimonio sono presenti pure a Lecco, sia pure in dimensioni minori rispetto ad altre zone. È il caso delle estorsioni (nel 2014 meno di una quarantina), come delle rapine (più frequenti, un centinaio) e delle truffe informatiche (quasi 2 al giorno).
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