Cronaca / Lecco città
Giovedì 06 Luglio 2017
Fuori dal locale per un bacio saffico?
Il barista di Pescarenico: «È falso»
La smentita: «Macché discriminazione, ci saremmo comportati nello stesso modo anche davanti a una coppia eterosessuale»
«Le uniche cose che contano sono l’educazione e il rispetto per gli altri. Le due ragazze si sono presentate all’orario di chiusura e incuranti di tutto e tutti si sono sedute accendendosi pure la sigaretta elettronica. Per questo abbiamo chiesto loro di allontanarsi».
Con queste parole il proprietario del bar Oasis’s di Pescarenico, Ferruccio Gianola, chiarisce la sua posizione e quella della sua famiglia dopo il presunto episodio di discriminazione denunciato da due giovani. Stando alla ricostruzione della coppia, i gestori le avrebbero invitate ad allontanarsi dopo lo scambio di un gesto affettuoso all’interno del locale: «Ci siamo abbracciate e subito dopo la signora e il figlio ci hanno di fatto cacciate dal locale dicendo ‘Non si fanno queste cose in pubblico». Da lì sarebbe quindi nato un diverbio terminato con l’arrivo di una volante della questura. A questo punto le due ragazze hanno deciso di contattare i rappresentanti dell’associazione Renzo e Lucio, da anni impegnata nella tutela dei diritti delle persone GLBT (lesbiche, gay, bisessuali e transgender), per segnalare l’accaduto.
«Fatti così a Lecco a volte capitano e qualcuno in passato li aveva già segnalati – afferma Mauro Pirovano, presidente di Renzo e Lucio – ma è la prima volta che due ragazze con coraggio non subiscono. Mi pare assurda la scusa apposta dai gestori del bar alle forze dell’ordine, non è minimamente credibile che esista un bar a Lecco un cui non è gradito che i clienti si abbraccino o scambiano gesti d’affetto. Si sono comportati così perché erano due ragazze, due donne lesbiche». Una presa di posizione a cui fa seguito poco dopo la nota della vicesindaco di Lecco Francesca Bonacina, che afferma: «Un secco no a simili comportamenti e ben vengano invece azioni di denuncia che ci aiutino a comprendere che la discriminazione non solo tende a censurare ingiustamente le idee, le convinzioni e gli orientamenti degli individui, ma colpisce persone in carne ed ossa e la loro dignità».
Accuse che il proprietario del locale proprio non accetta, commentando amareggiato: «Sono 32 anni che faccio questo lavoro e non ho mai discriminato nessuno».
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