Festa del lago, l’ultima benedizione di monsignor Milani. Poi il cielo illuminato dai fuochi

«Impariamo a raccontare il bene che facciamo». In piazza Stoppani ieri pomeriggio si respirava area di congedo. Una folta folla si è radunata nel cuore del lungolago di Lecco per assistere all’ultimo viaggio su una lucia di Monsignor Davide Milani. Per il prevosto di Lecco, prossimo a prendere servizio in Vaticano, quella di ieri è stata l’ultima benedizione del lago. Con questa consapevolezza nell’animo, il sacerdote lecchese ha rivolto un intenso e accorato appello non solo ai presenti ma a tutta la città.

«A Lecco - ha evidenziato Monsignor Milani - c’è un timore nel dire il bene che si fa. Non si tratta di esibire il bene, mostrandoci più bravi degli altri. Se il bene viene raccontato diventa imitabile. Se raccontiamo il bene c’è meno spazio per quelli che seminano odio. Se mostriamo con garbo, senza superbia, il bene che facciamo diffondiamo speranza”». Del resto il significato della parola “benedizione” è esattamente questo: dire il bene.

«Le nostre parole - ha aggiunto Monsignor Milani - spesso scadono nell’offesa e nel pettegolezzo. Diventiamo capaci di dire e seminare il bene. Oggi abbiamo portato in processione la reliquia di San Nicolò proprio per far vedere e rendere pubblico il bene”. Le radici della benedizione risalgono addirittura alla genesi, quando Dio, dopo aver creato il mondo, “vide che era cosa buona”.

«Con quelle parole - ha spiegato il monsignor Milani - Dio ricorda il bene che ha operato in mezzo a noi e lo rende evidente agli occhi di tutti. La benedizione del lago e delle montagne della nostra città non è un gesto di superstizione. Vorremmo tutti che nel nostro lago nessuno si facesse male, nessuno annegasse». Sul ricordo di Bubacarr, il giovane gambiano annegato nel lago lo scorso luglio, è partito uno dei diversi applausi che hanno animato la cerimonia. Il ricordo della tragedia di quel migrante diciottenne, arrivato da pochi giorni all’ombra del Resegone, è ancora vivo e doloroso nell’animo della città.

«Ricordiamo tutte le persone morte in queste acque negli ultimi anni» ha aggiunto Monsignor Milani, interpretando la speranza dei lecchesi affinché eventi simili non si ripetano nell’estate ormai entrata nel vivo. Durante la benedizione della statua di San Nicolò, la lucia su cui viaggiava Monsignor Milani, accompagnato da alcuni chierichetti, ha ondeggiato pericolosamente. «Mi sa che la prima benedizione era per me, per non farmi finire in acqua!» ha esclamato il prevosto, suscitando l’ilarità dei presenti. Ad assistere alla scena, su un’altra imbarcazione, c’era anche il sindaco Mauro Gattinoni, mentre diversi consiglieri comunali osservavano dalla riva. Insieme a loro e ai cittadini lecchesi, anche tanti turisti, soprattutto stranieri, hanno seguito la cerimonia, organizzata da Lecchese turismo manifestazioni e gruppo manzoniano lucie.

Durante la serata, cittadini e visitatori hanno potuto assistere a due degli eventi più iconici che animano l’estate lecchese. In primo luogo, la regata delle lucie. A partire dalle 20.45 le storiche barche di legno, appositamente illuminate, hanno gareggiato in una breve regata sulle acque del lago. L’evento attira ogni anno un folto pubblico, pronto ad affollare il lungolago per osservare le lucie, uno dei simboli dei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni. Questa tradizione sopravvive nel tempo solo grazie ai tanti volontari attivi in molti dei comuni presenti sulle rive del lago. Il loro impegno non riguarda solo la conservazione durante l’anno delle lucie ma anche il loro utilizzo in un lago spesso sferzato dal vento. Dopo la regata, attorno alle 21 in zona lungolago si è tenuta l’esibizione degli sbandieratori e musici della “Torre di Primaluna”.

Infine, intorno alle 22.30 tutti con il naso rivolto al cielo per ammirare il grande spettacolo pirotecnico, curato da Lecchese turismo manifestazioni e vero proprio clou della festa del lago e della montagna. Con quest’evento si apre ufficialmente il calendario dell’estate lecchese, fitto di eventi e manifestazioni

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