Fase delicata per il Paese
«Ma l’economia è in ripresa»
La crisi istituzionale avrà ripercussioni Riva: «Le aspettative restano comunque positive»
LECCO
La crisi istituzionale che si è trascinata da marzo a ieri, giorno in cui ha giurato il primo Governo Conte, ha prodotto un’incertezza che, in certo modo, si è riflessa anche sull’economia. La crescita messa in evidenza nei mesi passati, infatti, ha rallentato in modo sensibile, passando da una tendenza positiva a una di sostanziale stabilità per quanto riguarda gli indicatori.
A rilevare numericamente una situazione che a livello di sensazione era avvertita in modo marcato è il Centro studi di Confindustria Lecco e Sondrio, che con Unindustria Como ha delineato uno scenario di generale stabilità nel raffronto tra aprile e marzo, con la crescita a perdere incisività – temporaneamente - rispetto a inizio anno.
Gli indicatori associati a domanda, attività produttiva e fatturato risultano prevalentemente orientati alla conservazione dei livelli ma, in caso di variazioni, quelle di diminuzione risultano più diffuse rispetto a quelle di aumento.
Nel dettaglio, gli ordini nazionali sono in linea con il mese precedente per la metà delle imprese interpellate, mentre il resto del campione si divide equamente tra giudizi di rallentamento e di crescita. Discorso leggermente diverso per l’export, con il 39,1% a dichiarare stabilità e una leggera prevalenza della crescita (32,6%) rispetto alla contrazione (28,3%). Condizioni che si ritrovano sostanzialmente nella produzione (56,4% stabili; 20% aumento; 23,6% rallentamento), mentre il fatturato mostra più crepe: le imprese segnalano stabilità per il 42,1% del campione, aumento per il 21,1% e diminuzione per il 36,8%. A sollevare un po’ l’umore, in un quadro sostanzialmente grigio, sono le previsioni: prevale sempre il mantenimento dei livelli (67,8%), ma le aspettative di crescita (23,7%) superano ampiamente quelle di diminuzione (8,5%). Il commento del presidente degli industriali, Lorenzo Riva, prende piede dal complicato momento politico e istituzionale che sta caratterizzando ormai da tre mesi l’Italia. «La situazione del Paese è in una fase notoriamente molto delicata, tuttavia le imprese hanno aspettative buone per il prossimo periodo, segno che in linea generale i mercati stanno comunque riprendendo, nonostante il quadro tumultuoso anche a livello internazionale. Come emerso anche in occasione dell’Assemblea nazionale di Confindustria dei giorni scorsi, ci sono alcune priorità che non possono più attendere ed è necessario dare continuità alle riforme e alle misure che hanno dimostrato di funzionare, puntando sulla politica industriale. Così come è fondamentale poter contare su una presenza forte in Europa».
Va più sul tecnico, invece, il direttore generale dell’associazione, Giulio Sirtori. «I dati riguardanti i livelli occupazionali nelle province di Lecco e Sondrio aiutano a leggere correttamente la congiuntura del nostro territori ed è importante sottolineare come, nonostante il rallentamento registrato per alcuni indicatori, i giudizi sull’occupazione prefigurino la prosecuzione della fase di ripresa, che sembra aver solo momentaneamente rallentato il proprio ritmo. Visto che le aspettative delle aziende per i prossimi mesi esprimono fiducia, confidiamo di essere su una buona strada, confortati ancora una volta dal vedere che il nostro territorio sa far fronte con forza alle situazioni critiche o di incertezza, continuando a spingere sullo sviluppo».
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