Cronaca / Lecco città
Martedì 06 Settembre 2016
Ennesima spaccata da “Friz”
«Basta, metto le telecamere»
Dall’apertura nel 2004 ben 27 furti al chiosco della Malpensata
Gravi danni per pochi spiccioli:«Mi arrendo alla sindrome da Bronx»
Lecco
È sconsolato, Pierdomenico Frigerio. Questa volta ha mandato direttamente il vetraio a sostituire la paratia del suo gazebo spaccata dai ladri. Non ha neanche voluto andare a rendersi conto di persona che cosa fosse accaduto. Ha mandato la moglie, sicuro com’era di rivedere un film già visto tante, troppe volte. E non ha sporto denuncia, visto che tanto è assolutamente inutile.
Il “Chiosco da Friz”, al Parco della Malpensata, oramai è diventato il luogo preferito per scorribande notturne di qualche balordo in cerca di una manciata di spiccioli. Una cinquantina di euro in moneta, quelli lasciati per dare il resto alla riapertura. È più il danno, non coperto da assicurazione, dei vetri rotti (ogni volta circa 500 euro) e l’arrabbiatura, che l’ammanco in cassa.
Dal 2004, ovvero in dodici anni di attività, sono ben 27 le intrusioni indebite fatte registrare al parco della Malpensata. Quattro solamente da gennaio con un escalation degna di ben altri “bottini”.
Nella notte tra domenica e lunedì (l’ultima volta, il 13 giugno scorso, era capitato tra lunedì e martedì), l’ennesima “spaccata” per pochi spiccioli. Pierdomenico Frigerio, ex presidente Fipe e conosciutissimo esercente del centro e di San Giovanni, scuote la testa: «L’ultimo “colpo” era datato 11 agosto, quindi 13 giugno e prima ancora il 13 aprile. Ora il 4 settembre. Hanno solamente cambiato data, insomma. Di questo passo gli lascio la porta aperta: rischio di pagare meno spese».
Eppure chi è entrato (tra l’altro sempre nella stessa vetrina del retro, a significare probabilmente l’esistenza di un “habitué” del buco), sa che non c’è nulla da rubare se non poche monete e qualche bottiglia di liquore. Evidentemente tra il “niente” e il “piuttosto”... Frigerio, seppur avendoci pensato su forse troppo a lungo, è pronto però a intervenire: «Non volevo farlo perché il chiosco si imbruttisce molto e poi non volevo cedere alla logica del “fortino”, però probabilmente metterò serrande e telecamere. In realtà le telecamere interne questa volta c’erano, ma non so come mai non hanno registrato nulla. Probabilmente, essendo visibili, le hanno oscurate o, semplicemente, evitate. Ho già chiamato una ditta per un impianto antintrusione. Vediamo se questi furti, così facendo, cesseranno. Ma è un peccato».
Non è uno sprovveduto Frigerio. Sa da tempo che mettere allarmi e serrande è una soluzione praticabile. Ma non gli è mai stata gradita. Il parco della Malpensata, in fondo, è quasi in centro. La gente ci corre intorno notte e giorno. Non si voleva, insomma, arrendere alla sindrome da Bronx. Ma anche lui, ormai, dovrà cedere
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